giovedì, 2 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeAmbienteMazzotti (PD): "Caccia in deroga allo storno, al via la campagna informativa"





Mazzotti (PD): “Caccia in deroga allo storno, al via la campagna informativa”

Parte la campagna informativa e politica del Gruppo PD sui temi delle politiche venatorie e in particolare della caccia in deroga.

«Vogliamo contrastare le scelte del Governo che hanno imposto alle Regioni di limitare pesantemente la possibilità di prelevare lo storno nelle modalità con le quali lo si faceva negli anni passati, provocando in questo modo problemi aggiuntivi all’agricoltura e all’ambiente» dichiara il Consigliere Regionale del PD Mario Mazzotti. «La Giunta regionale ha fatto l’unica delibera possibile, dovendo scegliere fra nessuna deroga, cioè nessun prelievo, o un prelievo con forti limitazioni, come imposto dall’Ue e dal Governo che hanno dichiarato vincolante l’assenso dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ad ogni atto in materia, pena l’apertura del procedimento di infrazione e la sottrazione di importanti risorse per l’agricoltura».

Quest’anno infatti la caccia in deroga per lo storno ha subito forti limitazioni nei prelievi: se infatti sino allo scorso anno in Emilia-Romagna essa era possibile sulla base dei danni agricoli provocati da questa specie, quest’anno invece le limitazioni sono molto più stringenti e la caccia in deroga allo storno potrà avvenire solo a 100 metri dai terreni coltivati, in presenza di dissuasori e in presenza di frutti pendenti. «L’Italia è l’unico tra i Paesi mediterranei dell’Unione Europea in cui, a fronte di uno stato di conservazione più che soddisfacente della specie, non sia possibile cacciare lo storno» fa notare il Consigliere Regionale.

Nel volantino del PD che verrà diffuso viene fotografata la situazione esistente: “Il Governo non è riuscito in sede europea a togliere lo storno dalle specie protette. Il Governo non ha approvato, come si era impegnato a fare, il DPR che nel frattempo avrebbe dovuto disciplinare le modalità di esercizio della caccia in deroga per evitare contenziosi crescenti tra le parti e per dare indicazioni all’Ispra. In questa situazione di incertezza, viste le inadempienze italiane e le procedure di infrazione avviate sulla Direttiva Europea Uccelli, la Direzione Generale Ambiente e Natura della UE ha deciso (col parere favorevole del Governo) che tutti gli Atti delle Regioni che consentono la caccia in deroga a specie protette dalla Direttiva Uccelli, per essere validi, debbano avere parere favorevole e conforme dell’Ispra. Quindi le responsabilità sono chiare”.

«La Regione Emilia-Romagna, di fronte a questa situazione, ha riunito i Tavoli di concertazione con le Associazioni ed ha adottato l’unica delibera di deroga possibile, in grado cioè di ottenere il parere conforme di Ispra. Per la cronaca è bene sapere che essa è stata assunta entro luglio per ragioni giuridiche e che l’unica alternativa alla delibera in essere era nessuna deroga e nessuna possibilità di prelievo» ricorda il Consigliere Mazzotti, che prosegue: «Secondo il PD, che parteciperà alle assemblee del mondo agricolo e venatorio, per illustrare le proposte contenute nella sua campagna informativa, ora servono alcuni passi: 1) Il riconoscimento dello storno come specie cacciabile, ed in questo senso mobiliteremo i nostri gruppi parlamentari in sede nazionale ed europea. 2) L’emanazione immediata da parte del Governo delle Linee Guida concordate con le Regioni e le Associazioni sulla caccia in deroga. 3) Chiediamo inoltre di praticare in Emilia-Romagna la caccia in deroga con le stesse modalità utilizzate negli ultimi anni che, nonostante l’incomprensibile parere contrario dell’Ispra, hanno avuto sempre l’apprezzamento del mondo agricolo e venatorio ed hanno consentito di ridurre significativamente i danni alle colture senza mettere in alcun modo a rischio la conservazione della specie. Quindi, a fronte della delibera in atto, chiediamo di verificarne a breve i risultati prodotti in termini di contenimento dei danni alle colture e di efficacia e, a fronte di risultati non positivi – di chiamare tutti ad un tavolo di confronto, Ispra compresa, per procedere alle eventuali modifiche necessarie».
















Ultime notizie