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Le proposte e i NO della Cisl reggiana alla manovra economica del Governo

“Proseguendo in questo modo, molto gravi saranno le conseguenze sui nostri conti pubblici per i costi del debito, sulla nostra economia, già in grande difficoltà nella crescita e nell’occupazione, su imprese e famiglie”.

È preoccupata Margherita Salvioli Mariani, segretaria generale della Cisl Reggio Emilia, sulla manovra finanziaria e, per farlo, nel corso della conferenza stampa indetta venerdì 2 settembre, presso la sede del sindacato in via Turri, ha utilizzato una metafora: “E’ come se il Governo avesse utilizzato una bilancia per fare la manovra. Però il piatto di chi paga piega verso pensionati, lavoratori e famiglie. Quando, invece, è troppo leggera per evasori fiscali, rendite finanziare, classe politica”. Aggressiva, secondo la segretaria, è pure la speculazione finanziaria internazionale su titoli pubblici e sul deprezzamento dei titoli di borsa. Propone alcune soluzioni: “E’ necessario che la politica internazionale ritrovi la forza per intraprendere una nuova sfida: un nuovo sistema di regole e controlli dei mercati finanziari: questa, lo stiamo notando ogni giorno di più, ha ricadute anche a livello locale e reggiano”.

“Non lo avremmo pensato pochi anni fa, ma è ormai chiaro che l’Ue debba rendere pienamente operativo e tempestivo il Fondo Salva Stati e dare attuazione alla recente proposta franco-tedesca di costituzione di un Governo economico europeo per l’euro zona, diversamente un raffreddore rumeno causa polmoniti in Emilia”. Ma, anche, “auspichiamo politiche di crescita. Come? Ad esempio con l’introduzione degli eurobond e la tassazione sulle transazioni finanziarie”.

“Come puntare ad un pareggio del bilancio – si chiede la Salvioli Mariani – entro il 2013? Semplice: condivisione, responsabilità, ma soprattutto equità. La cosiddetta periferia – e in Emilia certo non ci consideriamo tali – non può pagare per gli sprechi dell’inefficienza politica”.

E sulla base dell’equità, la segretaria chiede un contributo di solidarietà che riguardi in modo omogeneo tutti i redditi più alti e l’introduzione di una tassazione sui patrimoni mobiliari e immobiliari.

“Fondamentale, per la crescita e l’equità, è la riforma fiscale. Ma soprattutto, è necessario debellare sprechi inefficienze della spesa pubblica, a partire dai costi impropri della politica e delle istituzioni. Utilizzare immediatamente le risorse pubbliche e private disponibili per le infrastrutture, le reti energetiche, la ricerca e innovazione: sono vari punti a mio avviso basilari per dare avvio a investimenti e occupazione, con particolare riferimento ai giovani. Inutili in questo senso le misure adottate con l’art. 8, che chiediamo di ritirare, così come chiediamo che non vengano adottati provvedimenti rispetto alle festività del 1 maggio e del 25 aprile”.

È polemica, la segretaria della Cisl, su come è stato “non trattato” nella manovra il tema della lotta all’evasione fiscale, che andrebbe potenziata prevedendo la tracciabilità dei pagamenti al di sopra dei 500 euro, allargando il contrasto di interessi e la possibilità di deduzione fiscale delle spese più significative dei cittadini e combattendo maggiormente, con il coinvolgimento degli enti locali, le forme sempre più diffuse di elusione ed evasione fiscale.

Sul piano sociale sono da rivedere quei provvedimenti che colpiscono i più deboli, e togliere definitivamente le misure che colpiscono, con accanimento punitivo inusitato, i dipendenti pubblici.

La proposta reggiana della Cisl è di un presidio dinnanzi alla Prefettura “affinchè a Roma, dopo la mobilitazione di Cisl e Uil del 1° settembre dinnanzi al Senato, possa giungere la nostra proposta, che va nella direzione del dialogo, ma anche della fermezza su alcune posizioni irrinunciabili”.

E in merito allo sciopero della Cgil: “ritengo che il sindacato di Bassoli abbia commesso un errore, assumendo una decisione unilaterale e rifiutando invece la proposta di Cisl e Uil per un’azione di mobilitazione unitaria. Noi, invece, ribadiamo l’invito all’unitarietà, abbandonando lo sciopero unilaterale per fare una manifestazione unitaria, indetta da Cgil Cisl e Uil un sabato pomeriggio, sui punti che ci accomunano. Questo per non disperdere il senso di responsabilità che ci ha portato a firmare unitariamente sia l’accordo del 28 giugno sia le richieste comuni fatte al Governo nel documento Confindustria-sindacati del 4 agosto, alcune delle quali sono state accolte”.

“Ma una manovra, anche se equa, non basta! Occorre attivare immediatamente tavoli di concertazione, sia a livello nazionale che locale, per realizzare misure strutturali di crescita e per rafforzare le tutele e le garanzie di protezione sociale. In questa situazione difficile, così come ci richiama il Presidente Napolitano, le inevitabili divergenze vanno affrontate con una straordinaria capacità di confronto e di ricerca di mediazioni tra tutte le parti istituzionali e sociali. Questo è l’obiettivo e l’impegno della Cisl reggiana”.

















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