L’Arci di Modena aderisce alla mobilitazione promossa dalla Cgil con lo sciopero generale del 6 settembre e si unisce alla richiesta del sindacato perché il Parlamento cambi radicalmente la manovra economica varata dal governo. Dopo aver negato per tre anni l’evidenza della crisi diffondendo ingiustificato ottimismo e limitandosi a interventi di facciata, oggi, di fronte alle pressioni europee, il governo drammatizza la situazione e propone in corsa una manovra di correzione finanziaria che contiene tratti inauditi di iniquità sociale.
”Come ha avuto occasione di dire recentemente il Presidente della Repubblica – commenta Greta Barbolini, presidente provinciale dell’Arci di Modena – questo è il momento della verità: i cittadini e le cittadine italiane vogliono sapere e capire le reali condizioni in cui versa il Paese”.
Il semplice fatto che nell’arco di 15 giorni la maggioranza abbia prefigurato due manovre del tutto diverse è la conferma di stato confusionale di un governo privo di qualsiasi strategia in grado di rilanciare l’economia. Serve un approccio strutturale, equo e condiviso per aggredire i problemi del nostro Paese che sono legati al grande debito e alla più grande evasione fiscale di tutta l’Europa.