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Sequestra la propria fidanzata per tre settimane: in manette un 43enne modenese

Ha sequestrato la propria fidanzata per 20 giorni, tenendola segregata all’interno di un appartamento, legata con catene e lucchetti. A finire in manette il fidanzato della malcapitata, Z.S., modenese di 43 anni, nei confronti del quale, ora, pendono le accuse di sequestro di persona, lesioni personali e maltrattamenti.

Così i fatti. Con telefonata al 113, nel pomeriggio di ieri, lo zio dell’uomo tratto in arresto ha segnalato che il nipote, oltre a percuotere il padre, teneva segregata in casa la propria fidanzata, risultata, poi, essere una cittadina bielorussa di 39 anni.

Il personale della Volante, recatosi sul posto, dopo aver constatato che il padre presentava evidenti lesioni dovute alle percosse subite, ha esteso le ricerche ad un appartamento attiguo dove ha rintracciato Z.S. che, nel frattempo, aveva liberato la cittadina bielorussa, non nascondendo il suo stupore per l’inatteso arrivo dei poliziotti.

La donna, con vistose tumefazioni al volto e alle gambe ha dichiarato che Z.S., ossessionato dalla gelosia, l’aveva legata al letto con catene e lucchetti, sottoponendola a vere e proprie sevizie (percosse, ustioni con sigarette, lesioni con oggetti da taglio, somministrazione di psicofarmaci).

In effetti, il personale operante ha potuto constatare immediatamente la compatibilità delle gravi lesioni agli arti con le catene rinvenute ai bordi del letto. Nel corso di ulteriori ricerche è stato possibile, inoltre, individuare un impianto di registrazione delle immagini della camera da letto, poi, archiviate su un hard disk. Detto materiale è stato posto, ovviamente, sotto sequestro al pari di un personal computer e di un laptop.

Il padre e la donna segregata sono stati visitati presso l’ospedale cittadino. In particolare, sulla donna sono state rilevate lesioni guaribili in 30 giorni (traumi cranico e toracico, trauma policontusivo del tronco e degli arti, ustioni da sigaretta). Per il padre sono state diagnosticate contusioni per percosse con una prognosi di guarigione di 15 giorni.

Lo Z.S., tratto in arresto, è stato tradotto presso la casa circondariale di Modena a disposizione delle autorità giudiziarie competenti.

















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