“I residenti della zona artigianale di Spilamberto sono forse cittadini di serie B?” Non usa mezzi termini il Consigliere regionale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, sulla situazione di disagio che stanno vivendo i residenti della zona artigianale di Spilamberto, in provincia di Modena, dopo che è stata aperta in zona una moschea in un capannone.
“Siamo a dir poco sconcertati di fronte a quello che sta avvenendo in via Masera. Come é possibile che in un capannone industriale si accalchino circa 200 persone, come ha dichiarato la stessa associazione islamica, e che tutto sia assolutamente e perfettamente in regola? Un luogo di culto non può essere mascherato dal termine “associazione culturale”. I cittadini si sentono presi in giro perché è la stessa associazione che definisce il capannone luogo di culto e non un ritrovo culturale. Sarebbe normale per chiunque prevedere che per un numero cosi elevato di frequentatori sia obbligatorio osservare norme per la sicurezza e l’igiene che difficilmente possono essere rispettati in quelle condizioni. Venerdì notte abbiamo registrato una situazione davvero al limite. Un centinaio di macchine, circa 300 persone entravano ed uscivano con pentoloni pieni di cibo, bambini urlanti alle 3 del mattino, microfoni accesi a tutto volume che sono stati utilizzati più volte nel corso della notte fino alle 6 della mattina impedendo ai residenti anche solo di tentare di prendere sonno. I cittadini esasperati sono arrivati a chiamare per ben due volte le Forze dell’Ordine. Mi chiedo cosa debba ancora succedere prima che l’Amministrazione comunale esca dal proprio torpore. Cosa aspettano in Comune? Se non controllano, verificano e impongono il rispetto delle leggi cosa stanno lì a fare? Le risposte giunte fino ad ora dall’amministrazione sono deboli. Nessuno mette in discussione concetti come quelli della libertà di culto, quello che serve è il rispetto delle leggi che tutti i cittadini devono avere e l’applicazione dei controlli richiesti ogni volta che vi sono manifestazioni con la partecipazione di centinaia di persone. Dalle dichiarazioni rese dall’associazione pare che il sindaco fosse perfettamente a conoscenza di quanto stava accadendo e lo ha autorizzato e, pertanto, lo riteniamo responsabile. Una cosa è certa: i problemi non si risolvono mettendo la testa nella sabbia come gli struzzi. Prima lo comprendono in Comune a Spilamberto e prima inizieranno a fare il loro dovere”.