Dichiarazione del Sindaco di Scandiano Alessio Mammi in merito alla manifestazione di questa mattina a Milano promossa dall’ANCI e a difesa dell’autonomia degli enti locali.
Oggi era moralmente obbligatorio essere a Milano, per far sentire la nostra voce di amministratori locali: è stata una manifestazione bipartisan, sentita dai Sindaci di ogni colore politico, per difendere insieme l’autonomia degli enti locali. Noi amministratori abbiamo le mani legate: sentiamo i bisogni dei nostri cittadini che direttamente vengono a raccontarci le loro necessità, in questo difficile momento di contrazione economica, e ormai non possiamo più nulla contro i loro disagi. Oggi a Milano abbiamo anche celebrato il funerale del federalismo: non esiste più un’autonomia economica dei territori, Roma dispone del nostro destino e della nostra capacità di spesa. Quella di agosto è un’altra manovra finanziaria che infilza deliberatamente la carne dei comuni, nella loro capacità di spesa, depauperando servizi e bloccando a maglie ancora più strette gli investimenti. Scandiano ancora una volta versa un obolo pesante: con l’ultima manovra d’agosto possiamo subire tagli fino a 850 mila euro rispetto ad un taglio già subito nel 2011 di 536mila euro e vedremo peggiorare ulteriormente le condizioni dell’obiettivo di patto, che di fatto, se nulla cambia, potrebbe profilarsi irrealizzabile. Questo significa zero pagamenti alle nostre imprese, contrazione dell’economia locale, nessun scenario di assunzione e occupazione per quei privati che lavorano per gli enti locali.
Dal 2008 ad oggi si sono succedute più manovre finanziarie, tutte caratterizzate da intenti fortemente penalizzanti per le Autonomie territoriali: i saldi dei comuni sono notevolmente migliorati, Scandiano in particolare è da sempre comune virtuoso, mentre il deficit dei comparti centrali è in netto peggioramento e le spese aumentano nei Ministeri e negli enti di secondo livello. E cosa fa il governo? Continua a spostare verso il centro la capacità di spesa dei territori, strozzando di fatto servizi ed economia locale e bloccando gli investimenti a favore di spese considerate da più parti inutili e dannose. Sono misure indegne, che pagano i cittadini e che devono suscitare lo scontento generale. In questo paese sono sempre gli stessi che pagano gli errori di chi continua ogni volta a commetterli. E’ ora che invece di tagliare con la mannaia, almeno un 10% dell’Irpef versata dai territori, possa tornarvi sotto forma di trasferimenti per i servizi: questo si chiamerebbe federalismo, su questo aspetto l’ANCI deve far pressione per convincere il Governo.
Alessio Mammi, Sindaco di Scandiano