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Prevenire la sindrome della morte in culla: l’anatomo-patologa Maria Paola Bonasoni presso all’Hospital For Sick Children di Toronto

Dodici di studio, pratica e ricerca in uno dei più rinomati ospedali pediatrici del Nord America, il più importante del Canada, attendono, a partire dal prossimo 1° Settembre, la dottoressa Maria Paola Bonasoni, operante dal 2005 presso la Struttura di Anatomia Patologica dell’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia.

Il Fellowship in Pediatric Pathology per il quale la professionista è stata nominata è una vera e propria borsa di studio assegnata dall’Hospital For Sick Children di Toronto sulla base del curriculum della professionista. La struttura è affiliata alla Università di Toronto, la cui facoltà di medicina è stata classificata settima nel mondo per il livello formativo in essa offerto.

La permanenza consentirà di sviluppare esperienza nell’esecuzione di autopsie neonatali, pediatriche e forensi, con particolare riferimento alla sindrome della morte improvvisa del neonato (c.d. SIDS, Sudden Infant Death Syndrome), di cui la struttura ospedaliera canadese è centro di riferimento nazionale e su cui sono stati di recente avviati dei programmi di ricerca.

La SIDS, nota anche come “morte bianca” o “morte in culla”, è una entità nosologica ben riconosciuta: il decesso inaspettato di un lattante apparentemente sano, che avviene rapidamente, spesso durante il sonno, le cui cause rimangono ancora in gran parte ignote.

Le statistiche dicono che la SIDS è più frequente tra i 2 e i 4 mesi di vita ed ha una incidenza di un caso ogni 2.000 bambini nati vivi, in Italia sono 300 all’anno i bambini colpiti.

L’autopsia è lo strumento più importante per risalire alla causa della morte che, se conosciuta, può contribuire ad alleviare il senso di colpa dei genitori colpiti dal drammatico evento.

Gli sforzi della ricerca medica sono orientati oggi ad individuare, ai fini della prevenzione, fattori che permettano di identificare le categorie di bambini a maggior rischio.

Nella provincia di Reggio Emilia, l’incidenza del fenomeno è di circa 1 o 2 casi all’anno. L’esecuzione delle autopsie nei casi di morte improvvisa di neonato è una procedura particolarmente complessa che richiede l’applicazione di specifici protocolli. L’esperienza formativa della dottoressa Bonasoni presso la struttura canadese arricchirà ulteriormente le professionalità espresse dalla equipe della Struttura di Anatomia Patologica, diretta dal dott Giorgio Gardini, e potrà rappresentare il primo passo per avviare un progetto di ricerca a livello regionale.

















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