La figura del Direttore Generale è prevista dallo Statuto del Comune. L’art. 16,comma 14 del regolamento sull’ordinamento degli uffici approvato con delibera di Giunta n° 301 del 23/12/2008…..in caso di temporanea assenza del Direttore Generale provvedeva la conferenza dei dirigenti. L’impostazione di cui sopra è stata mantenuta nelle modifiche deliberate dalla Giunta (207/2009,69/2010 e 116/2010).
Con delibera 167 del 28/06/2011 avente per oggetto: adeguamento sull’ordinamento degli uffici all’art. 39,comma 14 viene prevista la figura del vice Direttore Generale. Nel caso di assenza o impedimento del Direttore Generale, qualora non siano stati conferiti, i poteri, al Segretario Generale questi vengono dati al V. Direttore generale (figura di nuova invenzione, non prevista dallo Statuto ne dai precedenti regolamenti), con il riconoscimento economico, quale incremento di valore della retribuzione il tutto finanziato con mezzi di bilancio.
La figura del Direttore Generale ha avuto seguito con delibera di Giunta 223/2009 con rapporto di lavoro subordinato a tempo parziale (18 ore settimanali).
Con delibera 276 del 18/12/2009 il Sindaco ha individuato il Direttore Generale ed è stato fissato il compenso di euro 61.000 lordi annuo, più 15mila euro annui di premi.
Con determinazione dirigenziale 587 del 27/07/2011 sulla base di una disposizione del Sindaco che aveva affidato la Vice Direzione ad un dirigente in organico del Comune, viene stabilito il compenso aggiuntivo di euro 10.916,62 lordi annui.
Nella determina viene richiamata la delibera del Consiglio Comunale 77 del 22/12/2010 nella quale non risulta la previsione di un Vice Direttore Generale e ne tantomeno poteva essere prevista nel PEG approvato dalla Giunta il 28/12/2010 e ne nella successiva variazione di bilancio… infatti la variazione dl regolamento è del 28 giugno (delibera 167).
Chiaramente non sono a colpevolizzare le persone che svolgono un lavoro per il quale vengono retribuite, non si capisce il perché in una fase economica molto delicata come quella attuale si allarga allegramente il cordone della spesa pubblica su alcuni versanti, vedi Corte di Montegibbio e annessa Tartufaia, mentre si piange miseria nei settori popolari.
(Franca Cerverizzo, Sassuolo con Pattuzzi)