“Grasparossa! Qualità senza riserve”. E’ il titolo dell’evento in programma domenica 18 settembre nell’ambito della 44ª edizione della Sagra dell’Uva e del Lambrusco Grasparossa di Castelvetro con l’obiettivo di promuovere il vino che rappresenta una delle eccellenze Dop del territorio rivolgendosi in particolare ad appassionati e operatori. Sono previste degustazioni nell’Enoteca regionale e presso 17 produttori vitivinicoli, ma anche passeggiate tra i vigneti e incontri con tecnici ed esperti come il giornalista e critico gastronomico Paolo Massobrio e lo chef Gabriele Ferron, conosciuto come l’ambasciatore del riso nel mondo.
La Sagra si svolge nei due weekend del 17-18 e 24-25 settembre e prevede diverse iniziative tutte legate alla valorizzazione della vocazione agricola del territorio, della sua storia e delle caratteristiche di uno dei suoi prodotti più rappresentativi: una “fattoria animata” sulla scacchiera di piazza Roma per ricordare le fasi della vita contadina, menù a tema nei ristoranti locali, esposizione di attrezzature agricole, mostra delle uve, spettacoli e concerti, la tradizionale sfilata dei Carri di Bacco dedicata proprio alla “Gastronomia modenese che sposa il Lambrusco Grasparossa”.
L’iniziativa è promossa dal Comune di Castelvetro e del Consorzio Castelvetro Vita (Valorizzazione integrata territorio ambiente) con il patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia di Modena e del Consorzio del Marchio storico dei Lambruschi modenesi. L’evento, inoltre, è inserito della rassegna Wine Food Festival Emilia Romagna. Informazioni e prenotazioni: tel. 059 758880, info@castelvetrovita.it, www.castelvetrovita.it
«La valorizzazione del territorio – afferma il sindaco Giorgio Montanari – è uno degli strumenti più potenti per un turismo progettato e sostenibile dal punto di vista ambientale. Qualità e professionalità nell’offerta rappresentano sicuramente dei presupposti necessari perché le “eccellenze” possano ottenere la giusta visibilità. Manifestazioni come la Sagra del Lambrusco Grasparossa, quindi, trovano in queste linee strategiche la base per rinnovarsi e riqualificarsi. Negli ultimi due anni, ma facendo tesoro dell’esperienza ormai più che quarantennale, la Sagra – sottolinea il sindaco – ha davvero interpretato questa “filosofia”, sia come programma complessivo, che per il recupero degli aspetti più tecnici collegati alla cultura del vino».
Per l’assessore provinciale all’Agricoltura Giandomenico Tomei si tratta «di una splendida opportunità per sottolineare l’importanza dei Lambruschi, una delle nostre eccellenze, proprio in occasione di una vendemmia che parte in anticipo, grazie a temperature primaverili piuttosto miti, con ottimi presupposti per quantità e per qualità delle uve. E proprio in questi giorni si è aperto il bando annuale per i viticoltori: per ristrutturare o riconvertire i filari sono a disposizione risorse pari a un milione e 700 mila euro». Negli ultimi dieci anni contributi per 14 milioni di euro hanno permesso a oltre 1700 agricoltori di ammodernare 2.560 ettari di vigneto, circa un terzo del totale della superficie vitata. «E’ un esempio concreto – spiega Tomei – di come si sostiene la qualità dei prodotti, una garanzia in vista delle sfide che ci attendono per il futuro di un settore così importante per il nostro territorio».