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Olimpiadi internazionali Scienze della Terra

Per la prima volta la competizione internazionale riservata ai ragazzi delle scuole superiori si terrà in Europa. A Modena, dal 5 al 14 settembre, sono attesi 100 studenti provenienti da 25 nazioni diverse. La manifestazione è organizzata dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, con il patrocinio del Comune di Modena.

100 studenti in gara provenienti da 25 paesi diversi, osservatori e accompagnatori che si muoveranno da ben 34 nazioni, dall’Australia come dall’Honduras, dal Giappone come dagli Stati Uniti: Modena, all’inizio di settembre, ospiterà, prima in Europa, le Olimpiadi internazionali di Scienze della Terra. La manifestazione si è sempre tenuta in Asia: per la prima volta esce dal proprio continente di ideazione per viaggiare nel resto del mondo. E questo grazie allo sforzo congiunto del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e del Comune di Modena. L’International Earth Science Olympiad si svolgerà dal 5 al 14 settembre prossimi: 25 i team di ragazzi in gara, tutti studenti delle scuole superiori che hanno saputo distinguersi nelle selezioni che si sono tenute, nei mesi scorsi, in ciascun paese. Il fatto che IESO sbarchi in Italia, terra di monumenti e cultura, ha consentito di scegliere un tema peculiare per l’edizione 2011 della manifestazione: “Il Rinascimento delle Scienze della Terra: scienza, ambiente, arte”. I ragazzi, nei dieci giorni del loro soggiorno, si cimenteranno, quindi, in prove pratiche e teoriche, ma si muoveranno anche per conoscere il territorio che li ospiterà, le sue bellezze e peculiarità naturali come quelle artistiche e monumentali. Da mesi, a Modena, si è messa in moto la complessa macchina organizzativa che consentirà l’accoglienza di tanti giovani provenienti da tutte le parti del mondo. Il programma del loro soggiorno è stato accuratamente messo a punto pensando al loro confort, alla loro sicurezza, ma anche alle vaste possibilità di apprendimento che un’esperienza di questo tipo può avere su ragazzi che hanno dimostrato di avere interessi spiccati e competenze superiori alla media dei loro coetanei. Il ministro dell’istruzione Mariastella Gelmini, nel suo indirizzo di saluto ai partecipanti, sottolinea il valore non solo scientifico, ma anche culturale e sociale di una manifestazione così costruita: “L’Italia crede fermamente e incoraggia l’amicizia tra i popoli di differenti paesi, promuove la cooperazione internazionale, lo scambio delle idee e delle conoscenze nell’ambito delle Scienze della Terra e lo sviluppo dell’educazione alle geoscienze nella scuola secondaria”. Anche il rettore dell’Università di Modena e Reggio Emilia Aldo Tomasi esprime la soddisfazione dell’Ateneo per la decisione di tenere a Modena un così importante evento che riunisce annualmente giovani e docenti, appassionati e cultori di una materia che ha radici profonde: “In particolare – precisa Aldo Tomasi – vanno apprezzati i significati etici e didattici di una iniziativa che ha il merito di tenere alta l’attenzione internazionale intorno a tematiche fondamentali come il rispetto per la natura, la conoscenza e la tutela dell’ambiente, la sostenibilità dello sviluppo”. La scelta di Modena non è stata casuale: Modena vanta in questo settore una tradizione plurisecolare, è all’avanguardia in molti ambiti specifici anche grazie ad un Dipartimento di Scienze della Terra conosciuto e stimato a livello scientifico internazionale, apprezzato in tutta Italia per le lauree di primo livello in Scienze geologiche e Scienze naturali e la laurea magistrale in Scienze e tecnologie geologiche in grado di fornire un’eccellente preparazione professionale.

















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