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Fabio Filippi (PDL): “Il disco rotto del vice presidente nazionale di Anci Delrio”

Ad accumulare cariche Delrio è indubbiamente bravo: è riuscito persino, grazie al suo amico e maestro Castagnetti, a farsi nominare vicepresidente nazionale dell’ANCI. Delrio sa darsi un’immagine positiva e in un certo senso ha anticipato i tempi: viaggia in treno in seconda classe ed usa con parsimonia, i numerosi benefit che ha a disposizione come Sindaco e come vicepresidente dell’ANCI.

Graziano ha un bel modo di fare, si presenta bene, parla in modo garbato, ma spesso alle sue parole non corrispondono i fatti; con i suoi amici della sinistra predica contro le privatizzazioni e poi, dove comanda lui, fa esattamente il contrario

Da quando è Sindaco di Reggio Emilia, cioè dal 2004, usa spesso lo stesso disco contro il Governo Berlusconi, cambia qualche nota, alza o abbassa i toni a seconda del momento, ma la musica è sempre la stessa.

Ormai i cittadini, anche quelli più lontani dalla politica, conoscono a memoria le sue parole: “Per colpa del Governo il Comune non ce la fa più, dovrà tagliare i servizi, non potrà aiutare gli anziani, le donne sole, i bambini delle scuole più belle del mondo ed i poveri…”

In realtà dove vuole, non guarda a spese: ha un ufficio stampa ministeriale, è generoso con il Museo Cervi, mai un torto alle potenti coop rosse, non sa dir di no ad Istoreco e finanzia a piene mani i numerosi circoli Arci.

Chi lo conosce dubita delle sue parole, belle ma vuote; grida al lupo al lupo per spaventare i bambini, anche se sa benissimo che l’unico scopo del suo gridare e quello di conquistare facili consensi sul piano elettorale.

Accusa pesantemente i tagli del Governo che lo costringono a chiudere servizi essenziali per i cittadini e dall’altra parte continua a versare come se niente fosse, 27.000 Euro all’anno al Museo Cervi, una specie di succursale del Pd.

Il sindaco di Reggio finanzia con 30.250 Euro all’anno l’Istoreco, ente insabbiatore che racconta la storia secondo i dettami stabiliti dai partigiani dell’Anpi, coprendo tutto quello che infastidisce la sinistra.

Non può il sindaco della città Tricolore versare lacrime di coccodrillo e nello stesso tempo spendere 30.000 Euro per la “Fotografia Europea”, 35.000 Euro per l’Ater balletto e fare regali a più non posso le associazioni di multiculturalismo

Lo sperpero di denaro pubblico, spesso ad uso propagandistico del PD, non riguarda solo il Comune capoluogo, ma anche altri Comuni reggiani: dietro la finzione della cultura o della difesa della Costituzione, questi Comuni organizzano serate culturali che sembrano delle feste dell’Unità, al termine delle quali elargiscono con soldi pubblici, lauti rinfreschi ai partecipanti.

Questi Sindaci insieme alla Regione Emilia Romagna e ai presidenti delle Province inizino ad eliminare gli sprechi di denaro pubblico, tagliando i finanziamenti alle associazioni politicamente collaterali; solo dopo potremmo credere alle loro parole.

Poiché questo non è ancora avvenuto e nemmeno se ne parla, fa bene il Governo nazionale a tagliare i rami secchi, anzi dovrebbe tagliare di più, visto che a Reggio Emilia in Emilia Romagna in certi settori non si bada a spese.

(Fabio FILIPPI)

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