Gli ultimi episodi di “pirateria” della strada, ovvero d’incidenti causati in condizioni psicofisiche alterate, stanno scatenando una caccia alle streghe. Episodi da condannare senza remore o giustificazioni di sorta ma che non devono dare adito ad emotività che a seguire possono essere più dannose se applicate in modo generalizzato.
Le leggi ci sono già. E’ necessaria la loro applicazione.
“Avere la botte piena e la moglie ubriaca è impossibile. Come Automobile Club, da anni, ci sforziamo di far capire, entrare nella normalità del regionamento della classe politica, quelle che sono concretamente le norme più utili- spesso già presenti in altri paesi- e renderle operative, per la sicurezza stradale. Spesso e volentieri le stesse riprendono certi cammini solo sotto l’influenza “emozionale” del momento. Il problema non è legato alla potenza ed alle prestazioni delle vetture che si guidano. E’ legato alla capacità del guidatore di gestire la propria presenza sulla pubblica strada. Molte delle vetture più potenti, guidate entro i limiti previsti dal codice hanno delle caratteristiche di sicurezza che sono decisamente superiori a fronte di tante utilitarie. – accenna l’Ing. Angelo Orlandi presidente di AC. Modena- Per esempio accenniamo ad un solo componente: la capacità dell’impianto frenante. Progettato per le alte velocità, le ferma in spazi decisamente minori a quelli di un’ utilitaria, a pari velocità. Poi vi sono tante altre cose, ma ciò amplierebbe molto l’argomento”.
Scusi ingegnere ma qui si deve pagare per avere la sicurezza?
“Evidentemente no. Voglio solo dire che comunque ogni vettura ha delle proprie caratteristiche, un’utilitaria, spesso, è in grado di prestazioni decisamente superiori, a fronte di quanto consentito dal codice della strada. Questi risultati si sono ottenuti, nel tempo, sfruttando il progredire della tecnologia per realizzarle. L’unico vero elemento d’unione è l’uomo, colui che è al volante dell’automobile, che non può essere “colpevolizzata”. Non dimentichiamo ciò che spesso non è rispettato: l’allacciamento delle cinture di sicurezza, specialmente sui sedili posteriori. ”
Poca preparazione?
“Poca esperienza e supponenza a fronte delle proprie capacità. Se prendiamo un guidatore normale, non parlo di neo patentato, e lo portiamo a certe situazioni limite, presso uno dei simulatori di guida che abbiamo a disposizione degli alunni nelle nostre autoscuole, vi lascio immaginare a cosa succede. E’una simulazione, significativa e che non fa vittime.”
Tutti bravi, a parole, ma a fatti si ha a che fare con le stragi quotidiane….
“Stragi quotidiane perché il comportamento di tutti, nessuno escluso sulle strade, non è in linea di massima conforme a quanto previsto dalle normative. L’Automobile Club Modena parla di sicurezza da “lontano”. Sottolineava queste esigenze già alla fine degli anni 30 quando, ad esempio, il decalogo per i pedoni veniva affisso bacheche cittadine di Modena. Una cosa è certa non esiste una norma, fatta salva quella generale che non ammette l’ignoranza della legge, che obblighi, almeno i patentati, ad aggiornare le proprie conoscenze in funzione dei periodici sviluppi del codice della strada”.