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Tobin tax, una proposta di legge “modenese”

Piace a leader conservatori come la Merkel e Sarkozy e a ricchi imprenditori come Luca Di Montezemolo e Warren Buffet. E’ la Tobin tax, la tassa sulle transazioni valutarie “ripescata” dai governi di Francia e Germania per contrastare gli attacchi della speculazione. Una tassa che un parlamentare modenese del Pd, Ivano Miglioli, proponeva di introdurre già un anno fa per far fronte all’instabilità dei mercati valutari e finanziari.

“La mia proposta di legge di delega al governo per l’istituzione di un’imposta sulle transazioni valutarie – spiega l’on. Miglioli – porta la data del 22 giugno 2010, quando già era chiara la portata della crisi che si stava abbattendo sulle economie mondiali. Una crisi prima negata, poi sottovalutata dal nostro governo che solo ora, sotto le forti pressioni dell’Unione europea, è stato costretto a inventarsi una manovra tanto pesante quanto inefficace per il rilancio dell’economia”.

La proposta di legge prevede un’imposta di bollo “su tutte le transazioni valutarie, dirette o indirette e compiute attraverso qualunque strumento finanziario, anche derivato di qualunque natura, effettuate in Italia o riferite a soggetti a qualunque titolo operanti in Italia”. L’imposta verrebbe pagata in ugual misura da entrambe le parti. Ad esempio, a fronte di una conversione di un milione di euro in dollari, un’imposta dello 0,1 per cento imporrebbe a ognuno dei contraenti di versare al fisco mille euro o il loro equivalente in dollari.

“Una tassa sulle transazioni valutarie – precisa l’on. Miglioli – contribuirebbe alla riduzione dell’instabilità sui mercati valutari, all’aumento dei margini di manovra delle autorità di politica economica nazionale e alla riduzione, almeno in parte, delle sperequazioni dei redditi verificatesi nel corso di questi anni”.

L’obiezione principale all’introduzione della Tobin tax è che, se la tassa non venisse applicata contemporaneamente a livello mondiale, dirotterebbe affari e traffici sulle piazze che non la applicano.

“E’ un’obiezione fondata – ammette il parlamentare modenese – per questo ritengo fondamentale promuovere l’introduzione dell’imposta all’interno dell’Unione europea. La Tobin tax non è certo la panacea ma uno strumento operativo di grandi potenzialità. E’ inoltre un simbolo politico di rinnovamento, un possibile segnale di svolta dopo anni di arretramento della politica dalla gestione della moneta e della finanza. E credo che alla fine si rivelerà una scelta obbligata”.
















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