“Che il commercio a Modena stia vivendo una fase di forti difficoltà sia a causa della crisi internazionale ma anche a scelte politico-amministrative da parte delle Amministrazioni locali è un dato oggettivo. I 121 locali sfitti e vuoti in centro storico sono l’esempio lampante che le politiche portate avanti dalle Giunte comunali di sinistra che si sono succedute sono state assolutamente deleterie. Mentre avveniva poi questo sfacelo dalle stanze in Piazza Grande ci siamo sempre sentiti rispondere che andava tutto benissimo”. “Anzi, non contenti, quando entrerà in vigore il nuovo piano sosta ci sarà la mazzata finale per il cuore della città. Non contenti di aver devastato il centro storico di Modena ora si vocifera di nuovi spostamenti di supermercati e di aperture di altre strutture alimentari. Anche in questo caso sappiamo tutti molto bene che la rete commerciale modenese è assolutamente satura e che eventuali spostamenti rischiano di andare a peggiorare quel fragilissimo equilibrio affannosamente raggiunto dalle piccole attività commerciali al dettaglio. In un momento come questo decidere senza valutare lo stato delle cose rischia di aggiungere danno al danno. In questo senso l’appello-invito delle quattro associazioni imprenditoriali modenesi, Confcommercio, Confesercenti, Licom-Lapam e CNA, a ponderare con lungimiranza la situazione e a prediligere opere di riqualificazione dell’esistente deve trovare ascolto in Comune a Modena. Non farlo vuol dire chiudere gli occhi ancora una volta di fronte alle difficoltà che il settore commerciale sta vivendo a Modena”.
Commenta con preoccupazione il Consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni a seguito dell’intervento di Confcommercio, Confesercenti, Licom-Lapam e CNA sulla rete commerciale comunale di Modena.
