“Il Governo sta operano bene e quanto emerso lo dimostra”, a dirlo è Andrea Pollastri a margine di una discussione sulla situazione ceracerarioa in emilia-Romagna. Una seduta per il fare il punto sulla situazione si è recentemente svolta presso le Commissioni Politiche Sociali e Statuto, riunite in seduta congiunta alla presenza degli Assessori Carlo Lusenti e Teresa Marzocchi e del Provveditore Regionale all’Amministrazione delle Carceri Nello Cesari.
Gli Assessori, riassumendo le attività intraprese dalla Regione: progetti di istruzione, formazione e inserimento lavorativo dei detenuti, esperienze di detenzione alternativa (ad es. in comunità), adesione al Protocollo “Teatro in carcere” e tutela della salute nelle carceri, così come previsto da un Decreto del 1 aprile 2008.
In particolare per queste ultime attività verranno messi a disposizione 20 milioni di euro, 10 dal Governo e 10 dalla Regione.
Inoltre il Piano Carceri definito dal Governo nel novembre 2010 consentirà di avere 1000 nuovi posti nelle carceri emiliano-romagnole: la nostra Regione, infatti, è prima in Italia per sovraffollamento. I motivi di questo fenomeno, ricordati da Cesari, sono diversi: innanzitutto l’aumento vertiginoso degli stranieri, che ormai raggiungono due terzi della popolazione carceraria, la lentezza dei processi, l’inattività di quattro sezioni, la mobilità di detenuti provenienti da altre Regioni e il gran numero di detenzioni di breve durata (a volte pochi giorni).
Un altro problema citato dal Provveditore è la scarsità del personale di guardia, che arriva a toccare punte del 35%, anche a causa di distacchi per motivi famigliari o mancate assegnazioni.
Certamente i problemi sono complessi ma le soluzioni possibili sono la “regionalizzazione” dei detenuti (favorendo il fatto che ogni Regione provveda ai propri), la velocizzazione dei processi, anche istituendo la presenza di un giudice direttamente presso i carceri, incentivo alle espulsioni, ad oggi notevolmente rallentate dalla Magistratura, sempre restia ad emettere i decreti di espulsione.
Pollastri, intervenuto durante la discussione, ha sottolineato tre aspetti: l’aumento degli stranieri, le problematiche connesse alle attività ricreative presso la sezione femminile del carcere di Piacenza e se sia stato attivato, sempre presso lo stesso istituto penitenziario, il progetto di assistenza ai detenuti affetti di alcolismo.
Rispetto ai progetti per Piacenza l’Assessore Lusenti ha affermato che da settembre sarà attivo un reparto di osservazione psichiatrica presso cui cinque detenuti potranno essere osservati fino a tre settimane: questo reparto, come richiesto espressamente da Pollastri sarà a disposizione unicamente degli emiliano-romagnoli.
“Certamente – ha concluso l’azzurro – i problemi sono notevoli e la loro soluzione on appare facile: noto però che da parte di tutte le Istituzioni vi è la consapevolezza di cosa davvero serve.
La relazione ci conferma che due aspetti su cui si sta impegnando il Governo, lotta all’immigrazione clandestina e riduzione dei tempi dei processi, sono necessità non solo per il sistema penitenziario ma per tutti i cittadini.”