Il gruppo consiliare PDL registra l’ennesima gaffe della maggioranza la quale confonde religione e politica arrivando quasi ad assumersi anche il potere spirituale oltre a quello temporale ,almeno così pare.
I consiglieri del PDL, Carrara, Ganapini e Marmiroli, raccogliendo la richiesta di alcuni residenti che hanno notato la totale assenza di crocifisso o altri simboli cristiano-cattolici all’interno del nuovo cimitero, provano ad impegnare l’Amministrazione locale a predisporre o al limite ad esporre in uno spazio dedicato, il simbolo della Croce.
Infatti, nel nuovo cimitero, non esiste uno spazio, un posto, un angolo nel quale un crocifisso sia esposto per permettere ad un credente di potersi raccogliere in preghiera al momento della tumulazione di un proprio caro , in un momento tanto doloroso e allo stesso tempo tanto carico di contenuti religiosi ai quali appellarsi per trovare conforto.
Tale decisione è stata presa dalla Pubblica Amministrazione in modo del tutto unilaterale senza alcuna condivisione con i rappresentati delle diverse parti interessate . Ora che, alle prime tumulazioni, i cittadini hanno notato tale inspiegabile mancanza, o meglio tale enorme vuoto, essi hanno sollevato la loro richiesta. Senza alzare la voce e senza levate di bandiere.
Il Gruppo consiliare PDL ha accolto la loro richiesta , a differenza della maggioranza PD , e, lungi dal voler strumentalizzare a fini politici tale vicenda, ha ritenuto giusto e legittimo, soprattutto per i principi radicati nelle persone del consiglieri di minoranza, portare alla attenzione della amministrazione la domanda di molti cittadini, tramite la presentazione di mozione che ha fatto proprie tali pacate richieste.
Purtroppo la reazione non è stata tanto pacata e soprattutto non ha colto lo spirito con la quale era stata presentata. Duro infatti è stato l’attacco politico che da parte della maggioranza è stato ritenuto opportuno portare, ritenendo tale mozione una chiara strumentalizzazione politica della Croce, soprattutto quando, testuali parole, “ la Croce è brandita come una spada da chi nell’agire politico e nelle parole quotidiane contraddice il messaggio della Croce” ( il testo integrale della seduta del Consiglio è pubblicato sul sito del Comune di Albinea).
Ora verrebbe spontaneo rispondere “Chi non ha peccato scagli la prima pietra”, ma la maggioranza, portabandiera della laicità, respingerebbe forse tale consiglio e allora ci sentiamo di sottolineare come tale sdegnata e rabbiosa reazione sia probabilmente sintomo di avere colto nel segno. Di avere cioè trovato il punto debole di un matrimonio , quello tra laici e cattolici, che stenta a trovare i giusti equilibri ove i cattolici devono sottostare ai principi laici e, non sapendo dove trovare riparo, si difendono attaccando. Cercano in particolare di trovare un appiglio politico, arrivando però al contrario a qualificare come strumentalizzatori politici coloro che non vogliono semplicemente sottostare alle regole laiche, ma cercano di difendere i loro principi religiosi. Tali confusi politicanti non si accorgono che così facendo loro stessi stanno infatti strumentalizzando politicamente una vicenda che di politico non aveva e non può avere nulla .
Sarebbe stato più semplice forse fermarsi alla prima superficiale risposta fornita quando la giustificazione addotta dall’amministrazione comunale è stata quella di vivere in un mondo laico e multietnico, e di volere rispettare chi non crede o crede ad altre divinità, il quale secondo loro non deve sentirsi obbligato a vedere simboli religiosi non condivisi, tanto da decidere che la sala del commiato presente all’interno del cimitero non debba avere alcuna valenza religiosa.
Noi riteniamo invece che l’apposizione del crocifisso nel cimitero di Albinea non sia segno di discriminazione di altri culti religiosi, i quali peraltro non hanno avanzato alcuna richiesta e/o contestazione in tale senso ,ma significa porsi semplicemente in ascolto di quello che la propria comunità chiede, senza bandiere politiche.
(Gruppo Consiliare PDL Albinea: Carrara Alessandro, Ganapini Davide, Marmiroli Giovanni)