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Ancora un resoconto per il Consiglio comunale carpigiano del 21 Luglio

Una delle delibere trattate giovedì 21 luglio nel corso dell’ultima seduta (prima della sospensione estiva delle attività) dal Consiglio comunale di Carpi ha riguardato materie urbanistiche, in particolare alcune modifiche al Regolamento edilizio comunale, sia riguardo alle attribuzioni della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio che all’articolo 90 dello stesso strumento. L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi ha spiegato come nel caso della Commissione si sia pensato ad una riduzione dei membri della stessa, mantenendo però una equa rappresentanza di genere, in funzione di una prossima creazione di una Commissione dell’Unione Terre d’Argine “nella prospettiva dell’adozione di un futuro Regolamento unico e di un Psc unico per i quattro comuni membri”. Rispetto all’articolo 90 invece Tosi ha ricordato come la modifica in discussione riguardasse opere pertinenziali di concessionarie auto e moto, in particolare gazebo protettivi dei veicoli, che potevano così essere autorizzate una volta rispettati certi parametri.

L’architetto Alberto Arletti ha delineato poi in aula le modifiche che la delibera in discussione puntava ad introdurre rispetto alla Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio: questa passerebbe da 9 a 7 membri (di cui due interni all’ente locale), scelti in base ad un bando e alle loro competenze specifiche, senza che cambino però gli oggetti lasciati all’esame di questo organismo. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli ha ricordato come fosse dal 1997 che in Consiglio non si discutesse della Commissione, “passata attraverso continue proroghe, tanto che l’attuale è in carica da ben 7 anni così come la precedente e senza che se ne sappiamo i motivi. Discutiamo di questo organismo – ha detto – che dà pareri obbligatori ma non vincolanti a quanto decide lo Sportello unico per l’edilizia, e magari anche del fatto che il gettone di presenza per i suoi componenti è se non sbaglio di 120 euro. E’necessaria? Senza turn over ci sono sempre gli stessi in carica e più che sbloccare progetti con i suoi pareri potrebbe invece bloccarli a piacimento…”. A sostegno dell’utilità della Commissione si è pronunciato a seguire Paolo Zironi (Pd), che ha ricordato come “prima o poi si dovrebbe arrivare ad un Regolamento unico per le Terre d’Argine in campo urbanistico” mentre Argio Alboresi (capogruppo della Lega nord) ha dal canto suo espresso dubbi sull’effettiva necessità di questo organismo. “Grazie al quale si danno soldi – ha detto – agli amici degli amici”.

Per Maria Viola Baisi (Pd) la Commissione consente invece un “utile scambio di conoscenze tecniche con l’amministrazione comunale e i suoi esperti. Perché la discussione sull’articolo 90 non la facciamo invece che questa sera in occasione del prossimo ‘spacchettamento’ del Psc?”. Cristian Rostovi (PdL) ha ribadito che l’ente locale ha a libro paga molti architetti ed ingegneri e “quindi non ha bisogno di garantire emolumenti ai componenti della Commissione”, mentre di parere contrario e quindi a favore dell’utilità di questo organismo si sono pronunciati Davide Dalle Ave e Marco Bagnoli (entrambi del gruppo Pd). E se Luca Lamma (Fli) dal canto suo ha chiesto quante siano state le sedute tenute dalla Commissione nel 2010 (“una decina” è stata la risposta di Tosi) l’assessore all’Urbanistica ha poi replicato “che queste modifiche sono il primo passo nella da me auspicata direzione di un governo unitario delle tematiche urbanistiche nel territorio dell’Unione”. Dopo avere spiegato che la proroga delle scadenze della Commissione è stata dovuta alla necessità di “allinearsi alle diverse tempistiche delle consultazioni amministrative” Tosi ha spiegato che “la Legge regionale 25 del 2003 istituisce l’obbligo della Commissione per la qualità architettonica e il paesaggio per tutti i Comuni, così come rende obbligatoria la presenza di tecnici esterni in maggioranza” e ha sottolineato che “i costi della stessa dovrebbero scendere se i membri diminuiscono e in futuro dovranno occuparsi con un unico gettone di quattro Comuni diversi. Ricordo ai consiglieri che alla Commissione arrivano progetti già conformi alle norme e non ne esistono che siano passati all’esame del Consiglio comunale essendo questa di parere contrario. Riguardo all’articolo 90 la modifica che proponiamo – ha concluso – deriva dalla richiesta degli operatori del settore che hanno esigenze immediate, in attesa dello spacchettamento”. In sede di dichiarazione di voto Roberto Andreoli ha infine dichiarato che “il Comune ha legato, e lo confermano le ultime dichiarazioni di Tosi sulle motivazioni che stanno dietro la proroga della Commissione, il suo mandato ad un ruolo politico; questo è un fatto grave, si chiedeva trasparenza e si lasciano dubbi…”

La delibera in discussione è stata infine approvata con i voti di Pd e Idv, il no di Lega nord, Luca Lamma, PdL, l’astensione di Lorenzo Paluan (Lista civica Carpi a 5 stelle-Prc) e Alleanza per Carpi.

















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