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Commissione Pari Opportunità. Pollastri: “Errani non ha mantenuto i patti”

“Commissione “lottizzata” dal centro-sinistra” così si è espresso Andrea Pollastri (PdL) durante l’acceso dibattito, svoltosi questa settimana in Consiglio Regionale, per l’elezione del Presidente della Commissione Pari Opportunità.

Sotto lo sguardo arrabbiato di Vasco Errani l’Assemblea Legislativa ha eletto la Consigliera del PD Roberta Mori alla guida della Commissione, prevista sin dal 2007 dall’art. 41 dello Statuto Regionale, e sino ad oggi mai istituita, che si dovrà occupare di vagliare le scelte amministrative e fare proposte al fne di contrastare le discriminazioni di genere.

Dopo due elezioni andate a vuoto a causa della mancanza del quorum dei quattro quinti dei Consiglieri, la Mori è stata eletta al terzo scrutinio, dove bastava la maggioranza assoluta: in tutti i tre i casi, infatti, il PdL ha votato per un altro candidato, la Consigliera UDC Silvia Noè.

“Rompendo il tradizionale accordo bipartisan che vi è stato ogni qualvolta si è votato un Presidente di Commissione – ha spiegato Pollastri – il PdL ha sostenuto caparbiamente il Silvia Noè sul cui nome, fin da inizio legislatura, vi era stato un generale consenso e l’impegno del Governatore Errani per concedere all’opposizione la presidenza di questa Commissione.

La scelta della maggioranza di centro-sinistra di optare per un proprio candidato, al di là delle ragioni “formali” di opposizione ideologica verso una cattolica, nasconde la necessità di garantire equilibri e soddisfare gli appetiti interni al PD.

Fermo restando la stima ed il rispetto per la collega Mori, questa vicenda denota una sconfitta politica per Errani che non riesce a mantenere gli impegni presi e dimostra chiaramente di non avere il polso del suo partito.”

“Non accettiamo veti ideologici – ha proseguito – tanto più verso chi rappresenta una tradizione, quella cattolica, in cui anche il PdL si riconosce e riaffermiamo il dovere di mantenere i patti.”

“Premesso che – ha detto ancora – si è comunque voluto creare una nuova Commissione la quale, anche se prevista dallo Statuto, avrà un costo per i cittadini per gettoni di presenza, compensi dell’Ufficio di Presidenza e spese di segreteria, mentre sarebbe stato auspicabile assegnare la delega delle Pari Opportunità ad una Commissione già esistente, ritengo che il ruolo di garanzia che questa Commissione dovrebbe avere avrebbe dovuto prevedere che la Presidenza andasse alla minoranza. Invece la prima ad essere discriminata è stata proprio la Presidentessa in pectore Silvia Noè, che si è vista “soffiare” l’incarico per dei riprovevoli giochetti di partito interni al centro-sinistra.”

















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