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Padre Guglielmo, sacerdote cappuccino, compie 93 anni e 69 anni di sacerdozio

Il 12 luglio scorso ha celebrato 69 anni di sacerdozio e domani, 28 luglio, compie 93 anni. Due ricorrenze significative per padre Guglielmo Sghedoni da Corlo di Formigine, sacerdote Cappuccino e volto noto per tantissimi reggiani che negli anni lo hanno avuto come confessore o lo hanno visto celebrare messe ed altre funzioni religiose. Padre Guglielmo, in obbedienza ai superiori, che lo seguono con particolare attenzione, ha trasferito la sua dimora nell’infermeria del convento di Via Ferrari Bonini, dove ha a disposizione diversi servizi per un suo maggiore agio e benessere.

Difficile raccontare in poche righe l’opera svolta dal frate Cappuccino nella sua lunga vita, contrassegnata dalla spiritualità e da una parola arricchita dalla formazione presso l’Università Gregoriana di Roma, dove si laureò in teologia dogmatica nel 1949. Una formazione arricchita nel tempo da continui ed approfonditi studi e da una lunga esperienza pastorale nelle varie mansioni che ha sempre svolto con grande impegno ed entusiasmo.

Accennando solo ad alcuni momenti importanti, si può rammentare che Padre Guglielmo è stato per oltre venti anni direttore e professore dei giovani studenti avviati al sacerdozio nel convento di Reggio, per due mandati Ministro Provinciale dei Cappuccini della provincia Parmense ed unico padre di questa provincia ad aver ricoperto l’incarico di Vicario Generale dell’intero Ordine a livello mondiale, con prolungata residenza a Roma. Per 12 anni è stato superiore nei conventi di Parma e Reggio Emilia; è stato, inoltre, segretario nazionale e poi presidente dei Ministri provinciali d’Italia.

Importanti i ruoli rivestiti e i servizi svolti in diocesi dal sacerdote Cappuccino: ricercato conferenziere, predicatore per missioni, esercizi spirituali ai sacerdoti, ai religiosi e alle religiose, per anni è stato vicario episcopale per la vita consacrata. Ha sempre alimentato una serena e fiduciosa collaborazione con la Chiesa di Reggio Emilia, in particolare con i vescovi Socche, Baroni, Gibertini e Caprioli. Per diversi trienni è stato membro del consiglio presbiteriale diocesano e dal 1979 al 1987 di varie commissioni preparatorie del sinodo diocesano sul tema dell’evangelizzazione in terra reggiana e guastallese, lavorando a fianco dell’allora vescovo ausiliare Camillo Ruini.

Tra i tanti episodi che Padre Guglielmo ama ricordare c’è né uno legato all’alluvione del Po nel Polesine e nella bassa reggiana, una tragedia che fu anche l’occasione per fare emergere tanta solidarietà umana: nel novembre del 1951 il padre Cappuccino sospese per alcuni mesi le lezioni e si recò con i giovani studenti di teologia di Reggio in soccorso degli alluvionati sull’argine del fiume, nelle zone di Gualtieri e di Guastalla.

Padre Guglielmo, anche nella sua nuova dimora nell’infermeria del convento, continuerà ad attendere con immutata volontà apostolica quanti lo vorranno contattare per confessioni o colloqui, o anche per semplici visite di cristiana cortesia. Basterà suonare alla portineria del convento in via Ferrari Bonini. Auguri di buon compleanno, padre Guglielmo.

















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