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Ha appena compiuto 89 anni: ecco il pensiero di Angelo Orlandi da 55 anni presidente di A.C. Modena

Ci da appuntamento poco dopo le 8.00, all’alba per un giornalista, nel suo ufficio presso la sede dell’Automobile Club Modena. E’ l’unico momento della giornata in cui ha un po’ più di tempo tra un appuntamento e l’altro. Quando arriviamo sta terminando la lettura dei giornali, quelli locali e tra i nazionali svetta la “rosea” di cui divora le pagine dell’automobilismo.

“Una tradizione, ma anche un obbligo per un modenese doc che ha nel sangue la passione per i motori. Oggi però non mi “aggredisce” più come una volta. Le pagine dei motori sono scarse e solo accentrate sulla F1 e sulla moto G.P. Pensi che fu Enzo Ferrari a patrocinare la mia elezione a presidente 55 anni orsono per “ringiovanire i componenti del Consiglio Direttivo”.

Segue una bella risata

Ingegnere ad 89 anni i suoi coetanei si godono la pensione lei continua ad essere sul ponte di comando dell’Automobile Club Modena, di fatto, non solo di facciata…..

“La mia vita lavorativa l’ho passata nell’azienda di famiglia, sino alla cessione alla Fiat-Iveco e poi ho seguito lo sviluppo dell’A.C. Modena direttamente, dal suo interno, “sfruttando” il valido contributo dei miei collaboratori. Per nascita (22 luglio 1922) sono un uomo dell’età della “carta”. Oggi è l’era dei computer. Per me è ostrogoto, ma i miei collaboratori sono degli esperti nati, del settore, e quindi sollecito la loro conoscenza per far si che si possa sempre essere al passo con i tempi. All’A.C. Modena abbiamo un buon concetto di squadra. Pensi che l’altra sera mi hanno festeggiato a cena, una gran bella sorpresa. Mi sono emozionato. Il nostro obiettivo è quello di sollevare gli automobilisti da quelle che sono gli impegni nella gestione della propria auto, fare attenzione alle scadenze relative a bollo auto, revisioni e patente. Purtroppo constatiamo che almeno un 20% di coloro che la rinnovano, presso i nostri uffici, si presenta con il documento che è scaduto. Sono tante le incombenze burocratiche legate al settore della mobilità. La mia lunga militanza, nel settore, mi fa sentire il polso della situazione anche per quello che sento direttamente dalla gente”.

Come se non le bastasse essere presidente di A.C. Modena… è anche presidente di ACIGLOBAL

“Fino a quando mi sento operativo e sino a quando i Soci di Modena ed il Consiglio Generale d’ ACI lo riterranno opportuno, cercherò di dare il mio contributo personale allo sviluppo del rapporto tra gli utenti della strada e l’Ente che li può rappresentare. Mi sarebbe sempre piaciuto vedere un ACI con un numero d’associati analogo a quello dell’ente federato in Germania, l’Adac. Purtroppo in Italia gli automobilisti mi sembrano disinteressati, troppo individualisti. A Modena posso “vantarmi” di avere raggiunto un rapporto tra i nostri Soci, a fronte della popolazione residente, che è al vertice dei livelli nazionali.

Un collega mi dice che nell’ambiente ACI non sono pochi che pensano: ma a Modena c’è il presidente Orlandi….

“Non cerchi di adularmi. Se invece di quel milione e duecento mila Soci che vi sono in Italia, avessimo raggiunto il traguardo dell’ADAC tedesco, 14 milioni, il nostro potere nei confronti delle istituzioni potrebbe essere molto più incisivo. Ogni anno sentiamo e vediamo applicate delle soluzioni, da noi proposte molti anni prima e mai diventate operative”.

Essere da 55 anni al vertice di A.C. Modena non può dare l’impressione che Lei sia ancorato alla poltrona?

“Se lei si vuole riferire al concetto diffuso, oggi, che si da al significato di casta, si sbaglia. I Soci dell’A.C. Modena eleggono liberamente i componenti del Consiglio Direttivo. Lo stesso poi decide chi deputare alla presidenza ed alle altre cariche al suo interno. Una cosa la voglio chiarire per fugare ogni possibile dubbio o insinuazione in merito. Da quando ho assunto l’incarico di Presidente, che per legge sarebbe da compensarsi con 7500 anno, non ho mai riscosso tale emonumento”.

Lei a Modena è sinonimo di puntualità e dell’essere mattiniero

“La puntualità per me è un pregio. Far aspettare una persona non rientra nelle mie abitudini. Mi alzo molto presto ed inizio a lavorare di buon ora. Ancor oggi arrivo in AC. Modena quando vi sono ancora gli addetti alla pulizia. Potrei parafrase il proverbio che dice: il mattino ha l’oro in bocca”.

Con questi ritmi d’ orario come fa ad avere un sincronismo con la tipologia di lavoro di Roma?

“In effetti ho qualche “problemino”. Poca cosa perché anche a Roma ho dei collaboratori che sono molto solerti ed efficienti. Diciamo che hanno saputo organizzarsi. D’altronde, come potrebbe essere altrimenti? Dobbiamo far funzionare, al meglio, il nostro servizio cardine che è il Soccorso Stradale. Tutti gli automobilisti pretendono da noi efficienza e tempestività, non solo i nostri Soci. Noi siamo sotto esame 24 ore su 24, con un’elevata esposizione alle critiche. Posso essere orgoglioso del giudizio che ha ottenuto l’ACI Global nell’ambito di un’inchiesta condotta da un noto quotidiano nazionale, che ci ha promosso a pieni voti. Evidentemente ho saputo motivare il lavoro dei miei collaboratori”.

In 55 anni di presidenza lei di cose ne ha viste tante. Ma c’è un denominatore comune: l’auto è sempre la protagonista quando tutti i governi quello centrale e quelli locali devono battere cassa

“E’ uno status quo che non condividiamo. Tutti sono bravi a commentare, ma quando alla fine si devono tirare le somme il risultato non cambia. I soldi bisogna trovarli. Non si creda che la nostra posizione sia di acquiescenza nei confronti dei vari livelli di “potere”, quando il settore dell’ auto, in Italia, versa all’erario qualcosa come 165 miliardi di euro all’anno. Non condivido certe applicazioni del Codice della Strada. Deve essere applicato a 360° per tutti gli attori protagonisti, dai pedoni, ai ciclisti, per salire agli automobilisti. ACI Modena già nel “38 aveva esposto sulle bacheche in città il decalogo per la sicurezza del pedone. Questo, conferma come, da sempre, l’Automobile Club Modena è un paladino di sicurezza stradale, in assoluto”.

Come vede la crisi di oggi anche a fronte di quelle del passato?

“Oggi la situazione economica del settore sta colpendo tutti gli attori del settore auto. Molti concessionari hanno dovuto riparametrare le strutture operative e gli uomini da utilizzare. Ci troviamo davanti a situazioni economiche in affanno, a livello diffuso. Qui s’ inseriscono gli speculatori che non hanno il minimo scrupolo. Quello che mi preoccupa è il mancato rinnovo del parco circolante. Significa avere vetture che inquinano maggiormente e con un minore livello di sicurezza”.

Con tutti i suoi impegni come fa a ricordarsi tutto?

“Il ricordarsi tutto è utopistico, quando si è decisamente più giovani, figuriamoci quando si è decollati per i 90 anni. Ho preso da parecchie decine d’anni un’abitudine che ho mutuato da un grande di Modena, Enzo Ferrari. Metto in agenda degli appunti sintetici di un discorso, una telefonata, un incontro… di tutto insomma. Da sempre preferisco scrivere, mandare una lettera”.

Allora Lei è un seguace del proverbio “Carta canta e villan dorme”

“In un modo più acculturato “scripta manent, verba volant””.

Lei ha avuto spesso a che fare con Bernie Ecclestone, un altro “vecchietto” terribile dell’automobilismo mentre era commissario straordinario dell’A.C. Bologna?

“Un giovanotto a mio confronto. Garantisco però che sarebbe un esempio da seguire, per molti giovani. Il suo impegno nel lavoro è: dedicato, competente e di parola. Persona con cui non si deve badare ai fronzoli. Si parla diretto ed altrettanto direttamente si trova un accordo, senza sconti però. E’ molto abile nel capire la veridicità in quanto gli viene esposto”.

Come mai non ha mai pensato o fatto la “scalata” alla presidenza nazionale. Non l’hanno considerata abbastanza “politico”?

“Essere il presidente dell’ Ente nazionale non è un gioco da ragazzi. Richiede un impegno molto pressante, una presenza costante a Roma nell’arco della settimana. Poi io, se assumo un incarico, cerco di portalo a compimento, al mio massimo livello. Ritorno al concetto di “casta”. Non sono uno che scala la poltrona. Quando me lo hanno chiesto, ed avrei avuto quasi l’unanimità del voto, da parte di tutti i presidenti degli AC. Locali che ne hanno diritto, ero ancora impegnato in prima persona nella gestione della mia azienda. Mi piace molto la mia città, mi ci trovo bene ho un ottimo rapporto con le autorità locali”.

E’ noto anche per la sua passione di giramondo, quando va in ferie…

“Una volta, certo. Da quando ho attraversato i deserti australiano e Cileno, Atacama a 4700 metri d’altezza, ed avevo già superato gli ottanta, ho sentito che in famiglia la cosa non era stata gradita. Oggi sono meno avventuroso”.

Per i suoi 90 anni cosa si vuole e vuole regalare ai modenesi nel settore dell’auto?

“Senza voler porre limiti alla provvidenza, aspettiamo. Vorrei poter essere ancora in salute per poter regalare sicurezza, tanta sicurezza, alla circolazione stradale, per tutti indistintamente. Vorrei che l’auto tornasse ad essere strumento, non solo di lavoro ma anche di piacere”.

















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