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Mirandola, Lia Gabrielli (PDL) sul caso Covezzi

La risposta fornita dall’assessore Cavicchioli mi lascia allibita per diversi motivi. Innanzitutto mi addolora sotto il profilo umano l’atteggiamento che questa amministrazione ha nei confronti della famiglia Covezzi.

Nella risposta infatti non emerge alcuna solidarietà verso Lorena e Delfino Covezzi, e dei loro figli, che sono comunque vittime di una vicenda giudiziaria che si trascina da più di un decennio .

Siamo di fronte ad una sentenza della Corte di Appello di Bologna che ha assolto il 10 luglio 2010 i coniugi Covezzi, dopo dodici anni di calvario giudiziario e, non per insufficienza di prove, come maliziosamente ha scritto l’assessore, che è una formula che nel nuovo codice penale non esiste più: bisogna inoltre ricordare che il Pubblico Ministero dell’Appello aveva annunciato che non intendeva impugnare la sentenza, l’impugnazione avvenuta l’ultimo giorno utile da parte del Procuratore Generale.

Inoltre non viene fornito alcun chiarimento sull’operato degli assistenti sociali in questa vicenda.

Non viene fatta alcuna riflessione sull’enormità del costo umano che i coniugi Covezzi hanno dovuto sopportare.

Non viene fatto alcun cenno alle iniziative che l’amministrazione intende intraprendere, affinchè maggior cautela e, soprattutto maggior professionalità permettano che in futuro vicende di questo tipo non si ripetano più, compreso il linciaggio di cui fu vittima Don Giorgio Govoni e la tragicomica credibilità data a fantasiosi racconti di diavoli, uccisioni rituali e orge sataniche nei cimiteri della zona.

Allo stato appaiono chiari e certi tre elementi fondamentali: l’assoluzione dei coniugi Covezzi in appello, la rovina della loro vita e della loro famiglia con costi umani e finanziari altissimi e la perdita della loro credibilità sociale, un costo per la comunità stimabile dai 300 ai 400 mila euro per il mantenimento dei 4 figli allontanati da casa, separati fra di loro e senza nessun rapporto con il quinto fratello nato e vissuto in Francia che non si da pace per questa surreale separazione.

Credo che tutto ciò debba fare riflettere questa amministrazione e dare il coraggio agli amministratori di testimoniare vicinanza e solidarietà ai signori Covezzi ai loro figli e all’intera famiglia, comunque distrutta da marchiani errori e leggerezze compiute sin dall’origine dai responsabili dei servizi sociali.

(Lia Gabrielli, Consigliere comunale Mirandola)

 

















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