giovedì, 12 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeReggio EmiliaCampagna per i diritti di cittadinanza "L'Italia sono anch'io". Presentati il Comitato...





Campagna per i diritti di cittadinanza “L’Italia sono anch’io”. Presentati il Comitato promotore di Reggio e le proposte di legge

Si è presentato oggi, alla stampa e alla città, il Comitato promotore reggiano della Campagna nazionale per i diritti di cittadinanza L’Italia sono anch’io promossa, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, per portare all’attenzione dell’opinione pubblica, del dibattito culturale e politico, il tema dei diritti di cittadinanza e la possibilità per chiunque nasca o viva in Italia di partecipare alle scelte della comunità di cui fa parte; la Campagna prevede anche la raccolta di firme a sostegno di due proposte di legge di iniziativa popolare: una di riforma dell’attuale normativa sulla cittadinanza, l’altra sul diritto di voto alle elezioni amministrative.

Dopo la presentazione della Campagna nazionale, il 22 giugno scorso a Roma – lanciata da 19 associazioni della società civile e dall’editore Carlo Feltrinelli, costituenti il Comitato promotore nazionale presieduto dal sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio – si stanno costituendo e attivando diversi comitati promotori di L’Italia sono anch’io a livello locale e regionale: fra i primi, quelli provinciali di Firenze e Bologna, e quelli regionali di Liguria, Toscana, Emilia Romagna e Puglia.

Lo stesso sindaco Delrio ha presentato oggi in Municipio il Comitato reggiano, con l’assessore provinciale alle Politiche sociali Marco Fantini e l’assessore comunale alla Coesione e sicurezza sociale Franco Corradini, ed i rappresentanti delle diverse associazioni aderenti al Comitato di Reggio: Stefano Salsi di Acli, Federico Amico di Arci, Mauro Montagnani di Cgil, Daniele Bedogni di Cisl, Maurizio Pollini di Ugl, Luigi Angeletti di Uil, Gianmarco Marzocchini di Caritas, Matteo Iori di Cnca, Ettore Spaggiari di Csi, Giuseppe Caliceti per Feltrinelli, Mahta Wodezhi della Fondazione Mondinsieme, Annalisa Duri di Libera, Aziz Sadid di Rete Together e Mauro Rozzi di Uisp; fanno parte del comitato promotore reggiano anche Forum Terzo Settore e Gmi. Ha aderito l’Anpi nazionale e locale.

All’incontro ha partecipato un’altra ventina fra organizzazioni e associazioni, varie delle quali hanno già dato la loro disponibilità a raccogliere le firme per le proposte di legge.

La Campagna sta suscitando infatti forte interesse nelle istituzioni, nelle associazioni, nella società civile e fra i singoli cittadini, che desiderano partecipare, sostenere la Campagna e raccogliere le firme per la presentazione delle leggi di iniziativa popolare, raccolta che inizierà dal prossimo ottobre, dopo la presentazione, il 2 settembre, delle proposte di legge in Cassazione.

Chiunque può aderire sul sito www.litaliasonoanchio.it. Esistono anche un indirizzo di posta elettronica per gli aderenti reggiani – litaliasonoanchio.reggioemilia@gmail.com. – e un numero telefonico – + 39 338.3740053 – attivo da domani (26 luglio 2011).

Lo scrittore Andrea Camilleri è testimonial della Campagna, a cui ha aderito spiegando in un filmato (sullo stesso sito www.litaliasonoanchio.it) il valore dell’iniziativa e le ragioni del suo sostegno. Dice fra l’altro Camilleri: “Il Risorgimento fu fatto da giovani affiancati da tantissimi stranieri. Per l’Italia è ora di un secondo Risorgimento nel lavoro, nella società civile, nella morale, nella politica. Questo compito non può essere solo dei giovani italiani, ma degli immigrati e dei figli degli immigrati, nati e cresciuti in Italia, italiani a tutti gli effetti”.

“Chi nasce in Italia da genitori stranieri che non hanno completato la cittadinanza – ha sottolineato il sindaco Delrio – oggi nasce anagraficamente come straniero. Nel 150° dell’Unità d’Italia, occorre riflettere su questa condizione: il nostro Paese produce oggi stranieri, senza che debbano immigrare. La Campagna che presentiamo è un’iniziativa che nasce dal basso, dal mondo delle associazioni, riguarda italiani di fatto, ma non di diritto. I tempi sono maturi per aprire una campagna culturale, trasversale a tutte le associazioni e organizzazioni, in questo senso laica, per far conoscere un’ anomalia che è solo italiana, infatti l’Italia ha livelli bassissimi di cittadinanza, e che approderà alla raccolta di firme per le due proposte di legge, in recepimento delle Convenzioni di Strasburgo esistenti, ma su questo punto non applicate dall’Italia. Vogliamo essere a tutti gli effetti un Paese europeo, che come altri Paesi europei o gli Stati Uniti, riconosce diritti fondamentali a coloro che nascono e vivono in Italia. Apriamo un dibattito non ideologico, non di contrapposizione fra destra e sinistra, ma concreto e animato dalla volontà appunto di parlarne. Notiamo infatti, in alcuni casi, la disponibilità a parlarne in modo laico e sereno. Proponiamo leggi di iniziativa popolare, anche perché lo stesso Parlamento non ha affrontato ancora il tema in modo risolutivo”.

“L’Italia sono anch’io – ha spiegato Delrio – promuove i diritti di cittadinanza di un’ampia parte di popolazione, italiana di fatto ma non di diritto, quali i minori, figli di genitori stranieri, che nascono e vivono in Italia insieme ai nostri figli, ma a cui non sono riconosciuti diritti elementari; oppure i lavoratori immigrati regolari che contribuiscono al benessere e al welfare generale, ma che non possono votare o essere votati alle elezioni amministrative. Per dare una risposta a questa ingiustizia che interpella tutta la nostra società, l’economia e il lavoro, la scuola, la cultura, l’associazionismo, la politica, dal prossimo settembre verranno presentate le due proposte di legge di iniziativa popolare da consegnare al Parlamento”. Riguardo alla proposta di legge sul diritto di voto amministrativo, il sindaco ha aggiunto: “In Italia vi sono 2,5 milioni di lavoratori iscritti all’Inps, che pagano le tasse, usufruiscono dei Servizi, ma non possono votare. Su questo punto, facciamo nostra la proposta dell’Anci, per cui votano alle comunali, provinciali e regionali i lavoratori in regola da 5 anni con la carta di soggiorno”.

“Reggio Emilia – conclude Delrio – partecipa alla Campagna per i diritti di cittadinanza, anche in virtù della sua presenza nel Network europeo delle città interculturali e come capofila del network italiano di città che cercano di fare crescere valori condivisi. Questa alleanza tra sindaci, associazioni e cittadini potrà dare forza a una Campagna non più rinviabile, perché questo Paese compia un salto nei diritti di cittadinanza”.

L’assessore Fantini ha espresso “la piena adesione della Provincia di Reggio a questa Campagna e al Comitato promotore, perché i diritti di cittadinanza sono fondamentali e sono una ricchezza da tutelare, sia come principi, sia per le persone che ne sono o devono essere titolari. E’ una battaglia a livello prepolitico, da condividere in modo ampio, con la partecipazione degli stessi migranti, perché si tratta di diritti fondamentali certo, ma anche da conquistare”.

Caliceti ha letto un paio di testimonianze emblematiche ed efficaci di bambini, raccolte in un suo libro “Italiani per esempio”: una bimba albanese chiede: se sono sempre stata qui in Italia, ho frequentato l’asilo qui, la scuola qui, perché sono immigrata? E un bimbo: che c’entra se sono romeno, adesso sono in Italia, quindi sono italiano. “La Campagna serve – ha detto Caliceti – per prendere coscienza e fare chiarezza, per prevenire quell’odio strisciante della multiculturalità che può esplodere in tragedie come quella in Norvegia”.

“Proprio per questo – ha detto Amico di Arci – la Campagna L’Italia sono anch’io è soprattutto culturale, il nostro obiettivo è incidere sulle persone e sulla loro cultura, sulla loro consapevolezza che i migranti e i loro figli non sono un pericolo, ma vivendo con noi e tra noi, hanno i nostri diritti”.

“Non dobbiamo temere – ha sottolineato Iori di Cnca – che il voto dei migranti comporti la privazione di diritti di altri. Lo stesso argomento fu posto in Italia ai primi del Novecento con Giolitti, con l’estensione, all’epoca poi esclusa, del diritto di voto alle donne… si trattava del compimento della democrazia. No dimentichiamo che il 12,5% dei contributi previdenziali in Italia è versato da lavoratori di origine non italiana. Come non riconoscere diritti a fronte di doveri adempiuti per il bene di tutti?”.

Marzocchini di Caritas: “La Chiesa cattolica e la Caritas si occupano di uomini, a partire dai più deboli, non possiamo non aderire: ben venga questa campagna. Con un auspicio: si attui anche una revisione globale della legge sull’immigrazione in Italia”.

“Conoscere leggi e diritti è molto importante per tutti, migranti compresi – ha detto Montagnani di Cgil – anch’essi sono chiamati a svolgere attività di sensibilizzazione. Quando si ‘grida’ al fatto che il 30 per cento di studenti nelle scuole italiane è ‘straniero’ si soprassiede al fatto che in questo numero ci sono anche tutti i ragazzi nati in Italia. Impegniamoci nella raccolta delle firme, serve raggiungere anche a Reggio un buon risultato”. Per Angeletti di Uil “è una battaglia di cultura, che coinvolge un problema complessivo di dignità delle persone e di rapporti istituzionali. Il tema va affrontato evitando però spaccature ideologiche”. Per Bedogni di Cisl, “la raccolta delle firme e l’impostazione di leggi proposte e Campagna nel suo complesso rappresentano soluzioni che possono essere adeguate, che aggregano e non creano divisioni”.

Wodezhi della Fondazione Mondinsieme ha evidenziato “l’importanza di fare rete da parte delle associazioni sul territorio” e Duri di Libera ha concluso: “C’è legalità soltanto quando c’è giustizia sociale, questa Campagna merita l’impegno di tutti perché è per la giustizia sociale e quindi anche per la legalità”.

DATI – Nei prossimi anni saranno sempre di più i ragazzi e le ragazze nati in Italia e a Reggio Emilia da famiglie di migranti che si troveranno a poter richiedere il diritto di cittadinanza. A Reggio Emilia oggi 39 i diciottenni nati tra il 1992 e il 1993; 563 i nati nel 2010 e che avranno 18 anni nel 2028, rappresentando il 29,5% della popolazione diciottenne. Dei 5 milioni di stranieri presenti in Italia, 500mila sono nati in Italia e 900mila sono minori, il 7% della popolazione scolastica. Al recente esame di maturità c’erano giovani stranieri, che ora affrontano un percorso a ostacoli per la cittadinanza, pur avendo studiato a lungo in scuole italiane ed avendo assimilato una cultura italiana che sentono loro. Chi è nato in Italia può sperare di ottenere la cittadinanza in un anno, gli altri potranno arrivarci dopo molto tempo, anche intorno ai 30 anni. Questo genera disuguaglianze e ingiustizie, limita la possibilità di una piena integrazione, disattende il dettato costituzionale (articolo 3) che stabilisce l’uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento.

LA RACCOLTA FIRME PER DUE LEGGI DI INIZIATIVA POPOLARE – I promotori della Campagna si propongono quindi di contribuire a rimuovere questi ostacoli, attraverso un’azione di sensibilizzazione, ma soprattutto attraverso la modifica dell’attuale legislazione che codifica le disuguaglianze.

La prima proposta di legge propone una riforma delle norme sulla Cittadinanza e prevede, per i minori nati in Italia, che: è italiano chi nasce da genitore regolare da un anno ed è italiano chi nasce da genitore nato in Italia; per i minori che crescono in Italia: diventa cittadino italiano chi è giunto in Italia entro il decimo anni di vita, chi frequenta un ciclo di studi in Italia e inoltre diventa italiano a 18 anni chi è nato in Italia da genitore non regolare.

L’altra proposta di legge è sul diritto di voto ai lavoratori regolari da 5 anni, mutuando la proposta dell’Anci del 2005, oggi confermata dalla stessa associazione di cui il sindaco Delrio è vicepresidente perché, dice il primo cittadino reggiano, “è nelle città che si concretizza il sentirsi a casa propria”.

















Ultime notizie