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Aumenta la popolazione a Bologna

La popolazione residente a Bologna, alla data del 30 giugno 2011, ammontava a 382.989 unità, in aumento di 3.211 abitanti in un anno (+0,8%). Nel primo semestre 2011 si mantiene elevato il numero delle nascite, complessivamente 1.521, 16 in meno rispetto alla prima metà del 2010 (-1%); in lieve aumento i decessi, 2.380 in totale (56 in più rispetto ai primi 6 mesi dello scorso anno).

1. In sensibile aumento la popolazione residente: 3.211 abitanti in più in un anno

La popolazione residente nella nostra città alla fine del primo semestre 2011 ammontava a 382.989 persone. Se operiamo un confronto su base annua si registra un aumento di 3.211 abitanti, pari in termini relativi al +0,8%; rispetto al 31 dicembre 2010 la crescita è pari a 2.808 unità (+0,7%). Questo dato positivo si inserisce nel contesto delle tendenze più recenti, che hanno visto negli anni scorsi una sostanziale stabilità demografica ed una leggera ripresa, dopo l’inversione di tendenza verificatasi nel 2003 che ha interrotto il trend negativo, anche molto marcato, iniziato dal 1974.

Nella prima metà del 2011 le nascite si mantengono su livelli elevati, anche se in lievissima flessione; si confermano inoltre le tendenze favorevoli del movimento migratorio con un saldo ampiamente positivo, che risente del rilevante flusso in ingresso dai paesi dell’Europa orientale e dal subcontinente indiano.

Bilancio demografico positivo in tutta la città. I maggiori aumenti si rilevano nell’area nord, in particolare a Navile e Porto (entrambe con +1,6%).

Cresce anche il centro storico, con una popolazione residente pari a 53.723 unità (+0,7%); le zone periferiche presentano invece una variazione positiva leggermente più elevata (+0,9%), di poco superiore a quella media comunale.

2. Natalità ancora su livelli elevati: 16 nati in meno nel primo semestre

I nati nei primi sei mesi del 2011 sono stati 1.521. Pur presentando un decremento pari a 16 nascite in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno record 2010 (-1%), la natalità rimane però su valori relativamente elevati per la nostra città. Oltre un terzo dei bambini è nato al di fuori del matrimonio, complessivamente 531, mentre sono 990 i bambini nati da coppie coniugate (65,1% del totale).

Nei primi sei mesi dell’anno sono appena 103 i bambini residenti nati fuori città, pari

al 6,8% del totale delle nascite. Si registrano infine 3 nati morti (1 in più rispetto allo stesso periodo del 2010).

3. In lieve aumento i decessi: 56 in più nei primi sei mesi

La mortalità alla fine del primo semestre dell’anno in corso segna un incremento su base annua pari al +2,4%; tra gennaio e giugno 2011 sono infatti decedute 56 persone in più rispetto all’analogo periodo del 2010. Complessivamente nei primi sei mesi del 2011 vi sono stati 2.380 morti, con una media mensile di 397 unità.

Gli andamenti delle nascite e dei decessi determinano un leggero peggioramento del saldo naturale (la differenza fra i nati e i morti), che resta negativo attestandosi nei primi sei mesi del 2011 a -859 unità.

4. Un saldo migratorio positivo accentuato: quasi 9.300 arrivi e oltre 5.600 partenze

Il saldo migratorio è ampiamente positivo ed è pari a +3.667 unità. Nella prima metà del 2011 sono stati iscritti 9.276 nuovi cittadini nei registri dei residenti nella nostra città; per contro 5.609 persone sono state cancellate dall’anagrafe, essendosi trasferite altrove.

Si tratta di dinamiche che si mantengono particolarmente intense: infatti, sono stati mediamente 1.546 al mese i nuovi cittadini bolognesi, mentre sono in media 935 coloro che hanno abbandonato la città.

Anche nella prima metà del 2011 si è registrato un intenso flusso dall’estero che costituisce oltre un terzo dell’immigrazione in città (34,1%); infatti il saldo extranazionale è ampiamente positivo ed è pari a +2.627 persone. Nei primi sei mesi dell’anno si sono trasferiti in città 4.121 stranieri (dall’estero o da altri comuni italiani), pari all’8% del totale dei residenti di cittadinanza non italiana. Gli afflussi più rilevanti riguardano i paesi dell’est europeo, in particolare la Moldova, con 534 cittadini che hanno preso la residenza a Bologna nella prima metà dell’anno, la Romania (449) e l’Ucraina (310). Un altro consistente flusso ha origine dal subcontinente indiano, soprattutto dal Bangladesh (346 immigrati) e dal Pakistan (345).

L’elevata immigrazione dall’Italia conferma la capacità attrattiva della nostra città che riceve abitanti dalle altre regioni del nostro paese; contestualmente Bologna ha con comuni vicini un intenso scambio di residenti sia in entrata che in uscita, che dà luogo a livello provinciale a un bilancio negativo.

Nella prima metà dell’anno il capoluogo registra con la provincia un saldo negativo di oltre 350 residenti. Bologna perde popolazione nei riguardi della prima cintura, in particolare verso i comuni limitrofi a nord-est (Granarolo –56; Castenaso –48 e Castel Maggiore -37), ma anche verso i comuni della seconda cintura soprattutto nell’area orientale del territorio provinciale.

Bologna riceve invece popolazione da numerosi comuni dell’Appennino (innanzitutto Vergato e Monterenzio) e da alcune aree sul confine provinciale.

Con le altre province dell’Emilia- Romagna si registrano saldi positivi tranne che con Rimini.

I saldi extra-regionali risultano tutti attivi: +150 residenti con l’Italia settentrionale, +233 con il Centro, ma sono i flussi con il Meridione e con le Isole (+1.143 unità il saldo) e soprattutto con l’estero (+2.627) a determinare il segno e l’intensità della dinamica migratoria cittadina.

5. La forte crescita della popolazione straniera: in un anno oltre 4.750 persone in più

Prosegue la crescita degli stranieri residenti nella nostra città. Al 30 giugno 2011 hanno raggiunto quota 51.340, 4.754 unità in più in un anno (+10,2%). L’incremento della popolazione residente di nazionalità non italiana si conferma ancora intenso ed è sostenuto anche dall’accelerazione dei flussi dai paesi dell’Europa orientale.

Gli stranieri residenti costituiscono ormai il 13,4% della popolazione di Bologna (13,5% fra i maschi e 13,3% fra le femmine).

Le donne sono la maggioranza (27.108 contro 24.232 uomini), anche se notevoli differenze si riscontrano ancora tra le varie nazionalità, con una spiccata prevalenza femminile tra quelle dell’Europa orientale e maschile tra i cittadini del medio ed estremo oriente, nonché dell’Africa centro-settentrionale.

La popolazione straniera residente si conferma inoltre una compagine demografica molto giovane, se si pensa che ben il 77,1% degli stranieri ha meno di 45 anni. Gli stranieri che vivono sotto le due torri sono soprattutto europei (42,3%) e cittadini dell’Asia (35,1%). La componente straniera è assai eterogenea, basti pensare che a Bologna sono presenti ben 147 nazionalità.

Le cittadinanze più rappresentate sono la Romania con 6.531 residenti e le Filippine (4.853 unità). Seguono in graduatoria il Bangladesh (4.805) e la Moldova (4.110), che ha recentemente superato il Marocco (3.628). Elevati flussi dall’Europa Orientale si registrano anche dall’Ucraina (al sesto posto con 3.202 residenti) e dall’Albania, in nona posizione con 2.580 cittadini. Dall’Asia la comunità Cinese, da tempo radicata in città, mantiene il settimo posto con 2.793 residenti, seguita dal Pakistan, mentre lo Sri Lanka chiude la top ten.

6. Aumentano i nuclei familiari, ma sono frequenti le famiglie che condividono la stessa abitazione

In crescita le famiglie: al 30 giugno 2011 erano 204.608 unità, con un incremento annuo di 2.648 nuclei (+1,3%). Tuttavia le risultanze anagrafiche tendono talvolta a mascherare l’effettiva situazione familiare, in particolare per quei segmenti della popolazione in cui la presenza di famiglie unipersonali e di coabitazioni, anche fittizie, può risultare significativa. Per questo motivo si farà riferimento in questa sede non solo alla famiglia anagrafica, ma anche al “menage”, vale a dire all’insieme delle persone che condividono la stessa abitazione e che appartengono ad una sola famiglia o a più famiglie coabitanti.

I menages al 30 giugno 2011 erano circa 182.230, il 10,9% in meno rispetto al dato delle famiglie anagrafiche. La presenza di numerose coabitazioni ha come conseguenza che, a fronte di una dimensione media familiare anagrafica pari a 1,85 componenti, l’effettivo numero medio di persone che vivono nello stesso alloggio risulta più elevato, pari a 2,08.

Tra le famiglie, i nuclei unipersonali sono di gran lunga i più numerosi (103.229, pari ala metà delle famiglie bolognesi: 50,5%). Spesso però comprendono situazioni in cui più famiglie anagrafiche condividono l’alloggio con altre; se si analizzano infatti i menages, che forniscono un’immagine più vicina alla realtà, la prevalenza dei “single” risulta assai meno accentuata.

Le persone effettivamente sole (che non coabitano cioè con altri nuclei familiari) sono circa 72.200 (il 30% in meno rispetto al totale delle famiglie unipersonali anagrafiche) e rappresentano il 39,6% dei menages residenti in città. Quasi un menage su tre è costituito da due persone (31,8%), mentre le coabitazioni di tre persone che vivono nello stesso alloggio sono il 16% del totale.

7. Nuovamente in flessione i matrimoni: 7 coppie su 10 si sposano in municipio

Nella prima metà del 2011 sono stati celebrati 420 matrimoni, con una diminuzione rispetto al primo semestre 2010 di 26 unioni pari al -5,8%. Si conferma nella prima metà dell’anno la progressiva riduzione della nuzialità rilevata nel medio-lungo periodo -5,8%

Nel primo semestre 2011 la diminuzione è stata più accentuata tra le unioni celebrate in municipio, in totale 291 (-24 matrimoni), mentre quelle religiose, già da tempo su livelli più bassi, risultano pressoché invariate rispetto all’analogo periodo del 2010 (complessivamente 129, 2 in meno). Anche in questa prima metà del 2011 si conferma la netta prevalenza dei matrimoni civili (69,3%) rispetto a quelli religiosi, come avviene già a partire dal 2001. La prevalenza della cerimonia civile è favorita sia dalla preferenza del municipio da parte delle coppie formate da celibi e nubili, sia da dinamiche oggettive legate alla significativa incidenza delle coppie miste non necessariamente di uguale cultura o religione, sia infine da sposi che, avendo alle spalle un precedente matrimonio ormai concluso, optano necessariamente per il rito civile.

















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