Lunedì 18 il Consiglio Comunale di Modena ha votato il piano d’azione per l’energia con le strategie, concrete, per ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2 in atmosfera (-20% entro il 2020) . E’ questa la parte attuativa del patto dei sindaci che votammo nel gennaio 2010 (Covenant of Mayors) e che vede l’adesione di 2700 città europee.
Grazie a questo piano si assisterà a una riduzione dei consumi e un aumento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici, dei servizi e del settore residenziale; sarà attuata una promozione della mobilità sostenibile, della riduzione del traffico e l’agevolazione dell’uso del trasporto pubblico con la nuova stazione intermodale. Senza dimenticare il forte impulso alle energie rinnovabili, al recupero di energia dai rifiuti, al teleriscaldamento e alla cogenerazione e il miglioramento delleinfrastrutture e del verde urbano, e alla partecipazione dei cittadini.
Tutto ciò con 83 milioni di investimento e un intenso lavoro svolto dalle Istituzioni Pubbliche e dalle Aziende e Associazioni private (Abitcoop, Acer, Caprari, Cna, ComeTe onlus, Confindustria, Consorzio Cme, Gruppo Hera, Legacoop).
Capita spesso, nell’aula consiliare, di vedere delle forti contrapposizioni tra maggioranza e opposizione. In questo caso non è avvenuto perché si è venuto a generare, dalla adozione del patto dei sindaci sino alla approvazione del piano di azione, una positiva e fattiva collaborazione con una parte delle opposizioni (PdL e UdC). Abbiamo registrato un atteggiamento positivo che non ha risparmiato critiche ma che ha visto una tensione collaborativa sino a dare suggerimenti e contributi, recepiti in larga parte. Fino ad arrivare al voto finale di astensione che abbiamo interpretato come il segno di una volontà a continuare la collaborazione anche in fase di monitoraggio e di verifica delle scelte fatte su questo piano. Come avrebbero detto i latini: “albo signanda lapillo”.
Partendo dalla esperienza, purtroppo rara, di lunedì noi speriamo che si possa continuare nel confronto civile tra maggioranza e opposizione, senza risparmiare nulla sull’essenziale attività di controllo amministrativo e politico ma sempre sotto la stella polare del rispetto, della civiltà e dell’interesse generale dei cittadini modenesi.
In relazione all’importante voto di lunedì mi permetto di dire che quando l’opposizione è moderata e costruttiva risulta più efficace alla impresa difficile del governo della città. Quando la opposizione riesce ad isolare gli atteggiamenti guasconi o francamente irriguardosi ed offensivi di alcuni, quando non segue le inconcludenti pratiche dilatorie di alcuni, la opposizione da un contributo in termini di idee che è potenzialmente utile al governo della città.
Noi speriamo che sulle scelte importanti si possa sempre, nelle differenze che sono grandi, sviluppare un dialogo ed un confronto vero, serio e rispettoso. Se così sarà da parte del Partito Democratico ci sarà grande attenzione, rispetto ed apertura.
