Confcommercio, Confesercenti, Licom-Lapam e CNA.Com, commentano negativamente l’adozione del nuovo POIC territoriale avvenuta nella seduta di ieri del Consiglio Provinciale. “Nonostante infatti il parere negativo espresso in più occasioni, non solo dalle Associazioni imprenditoriali ma anche da altri soggetti economici – fanno sapere le quattro Associazioni imprenditoriali – la Provincia di Modena ha voluto dotarsi ugualmente di uno strumento che prevede un incremento delle grandi strutture di vendita e può seriamente minare alla base, l’equilibrio che la rete distributiva territoriale ha faticosamente raggiunto negli ultimi anni oltre che gravare pesantemente sull’attività delle piccole e piccolissime imprese del commercio al dettaglio”.
“Si apre adesso una nuova fase in cui le Associazioni avanzeranno diverse osservazioni che, facendo leva sulle criticità urbanistiche, ambientali ed economiche ampiamente premesse dalla previsione di nuovi grandi insediamenti commerciali, mettano in risalto la necessità di revisione di diverse parti del POIC. Soprattutto, su quei punti particolarmente sensibili rappresentati dalla nuova struttura extra alimentare di Via Morandi a Modena e dal nuovo ipermercato di Soliera”.
“Resta quindi l’auspicio che il Consiglio Provinciale arrivi ad approvare un POIC sostanzialmente diverso da quello appena adottato; in cui si tenga conto in primo luogo delle istanze provenienti dalle categorie del commercio più interessate dagli effetti che questo strumento è in grado di generare”.
Necessariamente il confronto si sposterà poi sul livello dei diversi comuni interessati dalle previsioni di insediamento delle nuove grandi strutture commerciali. “Poiché – fanno sapere le Associazioni – la traduzione delle normative provinciali negli strumenti urbanistici comunali sarà altrettanto importante, vista la delicatezza della materia e la necessità di stabilire vincoli che attutiscano gli impatti urbanistici, ambientali ed economici delle nuove strutture”.
Confcommercio, Confesercenti, Licom-Lapam e CNA.Com presteranno quindi particolare attenzione, proprio nella fase di adeguamento della pianificazione comunale, al tema delle medie strutture di vendita, in modo particolare per quello che riguarda il settore alimentare. “Se corrisponde al vero infatti – concludono – che queste previsioni sono di pertinenza unicamente dei comuni, poiché l’impatto di tali strutture si esaurisce a livello comunale, sarà da tenere soprattutto in considerazione il fatto che, la rete commerciale a livello provinciale, anche nel segmento strettamente alimentare è satura oltremisura. Di conseguenza dovranno essere attentamente valutate e accolte solamente le proposte volte alla riqualificazione della rete esistente, rifuggendo qualsiasi logica puramente incrementale”.