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Abolizione delle Province, nota di Orlandi (Futuro e Libertà) Fiorano

In Parlamento si è votata la richiesta di abolire le Province. 225 deputati hanno detto no (Pdl, Lega), 224 si sono astenuti (Pd) e solo 83 hanno detto si (FLI, Udc e Idv). Le province (ritenute uno dei baracconi inutili dello Stato e, per questo, sacrificabili sull’altare del contenimento della spesa pubblica) rimangono dove sono.

Eppure, basta tornare alle elezioni politiche del 2008 per ritrovare affermazioni perentorie del tipo “Aboliremo le province, è nel nostro programma” (Berlusconi, 10 aprile 2008), oppure “Per ridurre i costi della politica, vanno abolite le province” (Veltroni, 22 marzo 2008): insomma, Pdl e Pd avevano preso, attraverso le dichiarazioni dei loro leader, chiari impegni nei con fronti degli elettori. Dopo tre anni, alla prova dei fatti, ecco che emerge tutto un altro scenario.

Osserviamo il Pdl che rinnega se stesso e tradisce i suoi elettori votando contro l’abolizione delle province, e il PD che invece se ne lava le mani. Per non parlare della Lega Nord, secondo la quale Roma è ladrona solo all’interno del raccordo anulare: se poi si spreca a Novara o a Varese, non c’è problema e si difende quel piccolo potentato periferico anche se svuotato di competenze e senso.

Tutto ciò, a dimostrazione che nulla di ciò che chiede il Paese viene affrontato. Disoccupazione giovanile, mercato del lavoro, morsa fiscale, tagli agli sprechi della casta. Ecco, l’abolizione delle province poteva essere un fiore all’occhiello ed invece è stata la certificazione dell’incapacità e della non volontà di affrontare in modo deciso ciò di cui l’Italia ha bisogno: poteva essere una grande occasione, invece è stata solo l’ennesima esibizione del teatrino politico.

Nonostante ciò, la cancellazione delle province rimane una battaglia che FLI porterà avanti su tutto il territorio nazionale attraverso una proposta di iniziativa popolare: l’obiettivo è di raccogliere le 50mila firme previste dalle legge e portare la questione in Parlamento con la spinta degli italiani: alla politica che si oppone al piano di abolizione delle province, noi rispondiamo con la mobilitazione di piazza.

Nel 2010 il costo per mantenere le province e’ stato di oltre 14 miliardi di euro: solo il 27% e’ servito per il miglioramento dei servizi utili al cittadino. Il restante 73% e’ servito per pagare dipendenti, auto blu, spese di rappresentanza, rimborsi spese, bollette.

Come dimostrato, qualsiasi progetto di riforma fa ormai fatica a scalfire quei 110 centri di potere che sono le Province italiane. In compenso, com’e’ noto, di province ne sono nate di nuove anche negli ultimi anni: sette. FLI dice basta a questo spreco: è ora che la politica, per tornare ad essere credibile, si ricordi che dev’essere Esempio.

(Matteo Orlandi, Capogruppo FLI Fiorano Modenese)
















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