Secondo i dati raccolti dal Centro Studi e Documentazione Direct Line, fra i connazionali i bolognesi sono coloro che conoscono meglio le funzioni del tutor: solo un bolognese su venti (4%) non sa che cosa sia, mentre per fortuna la maggior parte del campione (96%) ha ben chiaro che il tutor è un sistema per monitorare la velocità media sostenuta dalle automobili in un determinato tratto autostradale.
Alla domanda “cos’è il tutor?”, coloro che ignorano il significato del termine, hanno dato definizioni a dir poco bizzarre: nonostante sia in vigore dal 2005 su 4 tratti della rete autostradale nazionale, alcuni intervistati ritengono che il tutor sia una nuova figura professionale presente nelle aree di sosta per dare supporto agli automobilisti (2%) o un servizio a pagamento simile all’assicurazione auto (2%).
L’indagine di Direct Line, assicurazione auto on line, offre anche uno spaccato territoriale da cui si evince che coloro che conoscono tutor sono, oltre ai bolognesi (96%), i milanesi (88%), torinesi (86%) e bresciani (84%). Meno aggiornati sono i cittadini di Palermo (65%). Infine il 24% dei cagliaritani crede che il tutor sia una frequenza radio che trasmette informazioni a chi guida in autostrada.
“Direct Line promuove da sempre la cultura della sicurezza stradale e del rispetto delle regole alla guida. Siamo certi che per molte persone, le regole introdotte in questi anni e la paura di sanzioni hanno giocato in modo positivo sulle abitudini e sulla condotta di guida, ma non bisogna mai abbassare la guardia. – dichiara Barbara Panzeri, Marketing Director Direct Line – Attualmente il controllo della velocità tramite Tutor, attivo su circa 2.500 km di carreggiate, ha permesso di registrare una significativa riduzione della velocità media e della velocità di picco, determinando anche una netta diminuzione dell’incidentalità e delle conseguenze alle persone. Pensiamo che sia importante continuare a diffondere la cultura della sicurezza stradale e il rispetto delle regole, perché la sicurezza deve essere un impegno di tutti.”
Il SICVE (sistema informativo per il controllo della velocità), detto anche Safety Tutor, è un dispositivo, sviluppato da autostrade per l’Italia e polizia stradale – brevettato dalla prima e gestito dalla seconda -, che viene solitamente classificato come autovelox, ma, pur rilevando gli eccessi di velocità, si distingue nettamente dai classici autovelox per un motivo: esso rileva principalmente la velocità media dei veicoli. Attualmente è utilizzato in larga parte in Italia sulle autostrade. Un sistema SICVE occupa un tratto autostradale dai 15 ai 20 km. Il veicolo in transito nel SICVE viene inizialmente fotografato (con data e ora) da apposite fotocamere installate su un pannello messaggi, e nel suo transito trasporta una carica magnetica attraverso due conduttori annegati sotto l’asfalto.