Prosegue la rassegna estiva della Corte Ospitale, L’Emilia e una notte edizione 2011, venerdì 15 luglio nel chiostro della Corte Ospitale a partire dalle ore 21 con una non stop di spettacoli che si conclude nella chiesa della Corte, intorno alla mezzanotte, con il concerto per violoncello solo con Giovanni Ricciardi, eccezionale musicista di fama internazionale.
Apre la serata alle 21 Vincenzo Costantino, in arte Cinaski, con un recital dal titolo Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare: un racconto ironico, libertario, anarchico, sregolato, ma anche profondamente semplice e diretto, in cui la vita viene raccontata dal margine, senza mezze misure e ipocrisia, scandagliata in tutti i suoi aspetti. Vincenzo Costantino è un uomo fuori moda, un filosofo da marciapiede, libertario e anarchico come la sua poesia. Viaggia tra le parole in modo eccentrico , praticando un nomadismo esistenziale che accende bagliori di liricità pura.
Cinaski collabora con alcune testate giornalistiche e con alcune riviste letterarie underground; nel 1994 c’è l’incontro umano e letterario con Vinicio Capossela che porterà ad una intensa collaborazione. Con Capossela, nel 2009, scrive a quattro mani il volume In clandestinità.
Nella serata di Rubiera è accompagnato dalle musiche eseguite dal vivo da Giovanni Melucci.
A seguire, alle 22.30, Vita di Adriano, memorie di un cecchettaro nella neve di Francesco Niccolini, Giorgio Felicetti e Andrea Chesi, con Giorgio Felicetti. Lo spettacolo racconta la storia di una fabbrica, la Officine Meccaniche Cecchetti, dove in novanta anni hanno lavorato 50.000 persone.
Raccontare della Cecchetti vuol dire parlare del lavoro di fabbrica di tutto il ‘900 italiano: le condizioni di lavoro, la presa di coscienza di appartenere ad una “classe”, quella dei “cecchettari”, i pericoli e gli incidenti sul lavoro, gli scioperi, i licenziamenti, la chiusura, avvenuta nel 1994, per mancanza di commesse a causa di una presenza terribile all’interno della fabbrica, l’amianto. Gli operai della Cecchetti hanno perso il posto di lavoro, hanno visto radere al suolo la fabbrica e si ritrovano oggi con un bel regalo nei polmoni: amianto. Che non smette mai di lavorare, e come una bomba ad orologeria, continua imperterrito il suo ticchettio.
Mettere in scena questo spettacolo proprio a Rubiera, una delle 4 sedi italiane della multinazionale elvetica che lavorava l’Eternit, significa parlare di un tema ancora caldo, a maggior ragione oggi, a pochi giorni dall’ultima udienza del processo in cui pubblico ministero di Torino Raffaele Guariniello ha chiesto una condanna a 20 anni per Stephan Schmidheiny, miliardario svizzero di 64 anni, e Jean Louis Marie Ghislain de Cartier de Marchienne, barone belga di 89 anni, i due alti dirigenti della multinazionale dell’amianto Eternit, nella cinquantesima udienza del maxi-processo per migliaia di morti in corso a Torino, di cui il Comune di Rubiera e la Provincia di Reggio Emilia si sono costituiti parte civile.
Chiude la serata, nella Chiesa della Corte Ospitale, intorno alle 24 circa, il concerto per violoncello solo di Giovanni Ricciardi. L’acustica particolare della Chiesa amplifica il suono del violoncello, creando atmosfere intense e magiche.
La rassegna si conclude sabato 16 luglio con Angelo Romagnoli, Compagnia Biancofango e concerto finale di Ricciardi, con la partecipazione della performer Daria Menichetti.
Il costo dei biglietti di ingresso il 15 e il 16 luglio va da 5 euro a 10 euro. Riduzioni per soci Coop, soci Arci, studenti universitari di Modena e Reggio Emilia.
Tutte le sere di spettacolo, all’interno della Corte Ospitale, è attivo un servizio bar a cura di Oh Perbacco!
La Corte Ospitale è aperta al pubblico a partire dalle ore 20.
L’Emilia e una notte 2011 è inserito all’interno di Mappe Narranti, un’iniziativa della Provincia di Reggio Emilia.
Informazioni e prenotazioni presso La Corte Ospitale di Rubiera, in via Fontana 2, tel. 0522 621133, ufficiostampa@corteospitale.org, segreteria@corteospitale.org, www.corteospitale.org