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Congresso Anbi: in Emilia e Lombardia gli agricoltori dicono: “senza acqua non siamo competitivi”

“Dati lusinghieri che posizionano la realtà di bonifica emiliano lombarda ai vertici nazionali per efficienza, emblema di un’Italia che, anche grazie all’irrigazione, ha un ambiente ai massimi livelli europei. Alla domanda quale è la valutazione del servizio consortile nell’offrire acqua: la risposta è stata efficiente per il 92% delle aziende agricole in Italia, che salgono al 97% al nord” è il primo commento di Ada Giorgi, Francesco Vincenzi, Marino Zani, presidenti dei Consorzi di Bonifica Terre dei Gonzaga, Burana, Emilia Centrale alla presentazione dell’indagine che l’Anbi ha commissionato a SWG, l’istituto di ricerca statistica che, tra maggio e giugno ha intervistato 300 aziende in Italia.

“Questa è una analisi sulla soddisfazione degli agricoltori – ha commentato Roberto Weber, presidente Swg, intervenuto alla conferenza stampa di presentazione tenutasi presso il Ministero delle Politiche agricole – e due agricoltori su tre sono contenti della gestione delle acque, un terzo delle aziende chiede più acqua e 7 su 10 confermano che l’acqua è essenziale per la competitività. Però pensando al futuro le aziende chiedono di assicurare irrigazione per un periodo più lungo”.

“E’ un’Italia che sta cambiando e questa indagine che ci consegna dati inediti – ha detto Roberto Rosso, sottosegretario al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali -. E l’agricoltore chiede anche manutenzione per mantenere le strutture”

Molteplici i progetti previsti .nei principali impianti di derivazione idrica presenti sul Po da parte dei Consorzi di Bonifica Terre dei Gonzaga, Burana, Emilia Centrale: come il riposizionamento delle prese delle pompe idrovore più in basso a Boretto e Pilastresi, a causa del costante abbassamento dall’alveo del fiume Po, e la sistemazione della controchiavica di Moglia di Sermide, per scongiurare pericolose entrate d’acqua nel comprensorio. In concreto opere per 50 milioni di euro cantierabili per il riutilizzo di acqua meteorica che, diversamente, andrebbe velocemente a mare. Ma, anche, siamo in un comprensivo dove le aziende agricole fanno sempre più ricorso a dispositivi di controllo per evitare un consumo eccessivo di attuare il risparmio idrico attraverso l’innovativo sistema di Irrinet, un sistema per cui l’irrigazione è suggerita agli agricoltori, via sms su telefonino o internet, in base a indicazioni sullo stato delle coltivazioni, delle disponibilità idriche, dell’umidità del terreno e dell’andamento meteorologico e delle condizioni generali della rete consorziale.

“Portare acqua nel comprensivo però significa anche lavorare per l’economia, per il turismo, e per l’ambiente – ha ricordato Massimo Gargano, presidente dell’Anbi – e il fatto che i nostri interlocutori agricoltori ne siano soddisfatti significa che vale la pena di continuare a lavorare nella progettazione: l’agricoltura restituisce acqua al territorio e, così, aiuta il nostro Paese”.

“Anche con questa interpretazione troviamo motivazione alla permanenza dell’istituto consortile pur nel variare degli ordinamenti comunitari”, ha detto ha detto Anna Maria Martuccelli direttore generale Anbi anticipando il tema della direttiva interpretativa sulle acque in previsione del meeting ‘Acqua: irrigazione, energie rinnovabili, ambiente. La sfida dei Consorzi di bonifica’, organizzato dall’Associazione nazionale bonifiche irrigazioni e miglioramenti fondiari a Roma mercoledì 13 e giovedì 14 luglio.

Alcuni dettagli dell’indagine a livello regionale: per ben il 95% delle imprese di Emilia e Lombardia l’irrigazione è essenziale per la propria attività (contro il dato del 69% a livello nazionale). Nelle medesime regioni (al pari di Piemonte, Liguria e Veneto) sono ben il 90% le imprese che utilizzano sistemi di irrigazione collettiva o mista contro il 70% a livello nazionale dove, il restante 30% è demandato a irrigazione autonoma (acqua piovana, pozzi, attingimenti da corsi d’acqua). Singolare il dato secondo il quale il controllo della quantità d’acqua è basato su centraline meterologiche in prevalenza al Nord. E il 93% delle aziende si trovano in un territorio consortile in Emilia, 83% in Lombardia.
















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