domenica, 15 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomePoliticaPartito socialista: Hera e Tia sassolesi "mazziati"





Partito socialista: Hera e Tia sassolesi “mazziati”

Abbiamo preso atto della deliberazione del Consiglio Comunale ed in particolare la revisione del regolamento per l’applicazione della tariffa per il servizio dei rifiuti urbani. Siamo fondamentalmente d’accordo sul passaggio della gestione ordinaria al Comune.

La gestione dei rifiuti rimane affidata ad Hera attraverso una convenzione anche se sono emerse tutte le contraddizioni della normativa, che il governo non è stato ancora in grado di risolvere ed ha messo in difficoltà il Comune.

Uno dei risultati evidenti che hanno colpito le tasche dei sassolesi sono gli aumenti sia dell’acqua che dei rifiuti, del 50 % in dieci anni a fronte di una inflazione del 24 % , con servizi sempre più scarsi e con il saccheggio patrimoniale della SAT da parte dei privati soci.

Per fare un piccolo accenno alla normativa: il D.L. 238 /2008 che istituisce la tariffa, (TIA2) non ha ancora il regolamento di attuazione, cosa incredibile, con l’ambiguità maggiore nella questione fiscale, tanto è vero che il Governo ha tentato un aggiustamento, pasticciato, con il famigerato D.L. 78/2010 (taglia tutto) con un “codicillo“ statuente che la tariffa non ha valenza tributaria e che le controversie pertanto sono di competenza della magistratura ordinaria.

Al riguardo è intervenuta impropriamente l’Agenzia delle Entrate con una Circolare dove motiva la natura non tributaria sia della TIA 2 che, per induzione, della TIA 1. Bel rispetto per il Giudice delle Leggi e per i cittadini che avevano diritto al rimborso dell’IVA!

Il Comune di Sassuolo ha mantenuto la posizione con l’enunciazione che la TIA ha valenza tributaria e quindi niente IVA.

Il gestore Hera da quell’orecchio non ha sentito e per salvare capre e cavoli la tariffa è stata ricaricata forfetariamente del 10 % pari all’aliquota IVA sui rifiuti.

Una cosa che non condividiamo è la parte dedicata all’accertamento e riscossione della tariffa. Rendere immediatamente esecutivo l’accertamento con pagamento entro i 60 giorni dalla notifica è sbagliato, tale termine avrebbe dovuto essere previsto perlomeno a 180 giorni per dare modo al contribuente/utente di mettere in atto tutti i rimedi per non incorrere nella pratica del “solve et repete“.

Un ultima considerazione la facciamo sulla titolarità dell’atto di accertamento, che spetta al Comune, speriamo che i duri di orecchio capiscano che tale competenza è a garanzia del cittadino attraverso la sovranità popolare.

La scelta dell’Amministrazione ci convince in quanto, come abbiamo sempre sostenuto la delega a suo tempo data ad Hera presentava ambiguità e forse, anche, illegittimità.

In questo periodo, di costante e giusto richiamo alla Costituzione, non farebbe male che qualcuno citasse anche l’articolo 23.

Partito Socialista Italiano Sassuolo

















Ultime notizie