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Progetto di ricerca di una giovane neurologa del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense riceve il finanziamento dal Ministero della salute

Arriva dal Ministero della Salute un riconoscimento importante per la Neurologia del Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Modena: un finanziamento di circa 183 mila euro che premia un progetto di ricerca presentato dalla giovane neurologa Federica Casoni, dirigente medico presso la clinica neurologica dell’Ospedale di Baggiovara, diretta dal professor Paolo Nichelli. Il protocollo di ricerca dal titolo “TIA pathway implementation to improve clinical management in a second level hospital” ha superato una valutazione molto severa, realizzata all’interno di un percorso di selezione che ha coinvolto circa 800 scienziati dell’NIH-CSR statunitense e due “study session” costituite da ricercatori italiani residenti da più di dieci anni all’estero. Il progetto è stato scelto nell’ambito del Bando nazionale “Giovani ricercatori 2009” e su oltre 2.700 proposte presentate si è aggiudicato il quarantatreesimo posto.

Il lavoro della ricercatrice modenese riguarda in particolare un protocollo clinico-assistenziale, attivo presso il Nuovo Ospedale S. Agostino-Estense di Modena da gennaio 2008, che interessa i pazienti accolti in pronto soccorso con i sintomi del Tia (attacco ischemico transitorio), evento che spesso precede l’ictus. Grazie al protocollo elaborato nel 2007-2008 da un gruppo multidisciplinare constituito dai Neurologi della Stroke Unit, Medici del Pronto Soccorso, Neuroradiologi, Cardiologi e Chirurghi vascolari, i pazienti seguono un percorso che permette di effettuare tutti gli accertamenti diagnostici e iniziare una terapia appropriata in 24 ore. Il progetto di ricerca presentato dalla dottoressa Casoni servirà a seguire questi pazienti nel tempo al fine di valutare l’efficacia applicativa del protocollo.

Considerando i dati finora emersi, i risultati sono molto incoraggianti. Nel 2008 sono arrivati al pronto soccorso dell’ospedale di Baggiovara 164 pazienti con sospetto Tia, dei quali 100 hanno avuto un’effettiva diagnosi di Tia, 11 avevano un ictus e 53 altre patologie. Nel 2010, invece, i pazienti arrivati in pronto soccorso con sospetto Tia sono stati 167, dei quali 114 con un’effettiva diagnosi Tia, 25 con ictus e 28 con altre patologie. I numeri dimostrano che è migliorata la diagnosi in caso di Tia e ictus e sono state praticamente dimezzate le cosiddette “misdiagnosi”, ovvero i pazienti che presentavano i sintomi del Tia, ma in realtà avevano altre patologie. È stata inoltre osservata una riduzione dei ricoveri, in assenza di incremento di recidive ischemiche cerebrali. È necessario però migliorare il follow-up di questi pazienti ed è in questo ambito che si inserisce il progetto di ricerca.

“L’applicazione del protocollo ha permesso di migliorare la diagnosi e ridurre i ricoveri inappropriati – spiega la dottoressa Casoni. Il protocollo è frutto di un lavoro multisciplinare che ha coinvolto diverse professionalità e che ha visto in prima linea i colleghi del pronto soccorso. È grazie alla stretta collaborazione fra i diversi specialisti che è stato possibile elaborare e applicare il Protocollo TIA. Obiettivo futuro è estenderlo a livello provinciale in tutta la rete ospedaliera e creare un registro che consenta il monitoraggio dei pazienti colpiti da Tia”.

“È motivo di orgoglio sapere che una nostra giovane dottoressa abbia ottenuto un riconoscimento così importante dal Ministero della Salute – afferma Giuseppe Caroli, direttore generale dell’Azienda USL di Modena. “Si tratta di uno dei pochi casi in cui è stato finanziato il progetto presentato da un medico ospedaliero appartenente a un’azienda sanitaria. In questo modo vengono riconosciuti anche gli sforzi dell’Azienda USL che ha istituito al suo interno un settore dedicato alla ricerca e all’innovazione con il compito di sostenere progetti in campo clinico, assistenziale e organizzativo”.

Federica Casoni. La dottoressa Federica Casoni, 38 anni, è specialista in neurologia, si occupa principalmente di patologia cerebrovascolare e neurosonologia, svolgendo in tali ambiti attività clinica e di ricerca. Ha al suo attivo pubblicazioni, oltre a titoli accademici e un Master in “Promozione e governo della ricerca nelle Aziende Sanitarie”. Dal 2010 è membro del Comitato Etico Provinciale di Modena.
















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