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Carpi, il resoconto del Consiglio comunale del 16 giugno

E’stata presentata nel corso del Consiglio comunale di Carpi di ieri, giovedì 16 giugno, un’interrogazione sull’Ostello della Gioventù di via Alghisi, firmata dal consigliere PdL Cristian Rostovi. Rostovi ha domandato conto all’amministrazione dei tempi di ultimazione dei lavori dell’opera, di quando sarà prevista l’apertura al pubblico, se il Comune intende affidarla a terzi o gestirla autonomamente, dei costi totali e di quelli di gestione della struttura.

All’interrogazione ha risposto l’assessore al Turismo Simone Morelli: “il cantiere relativo all’Ostello di via Alghisi è ultimato e si sta procedendo con le operazioni di approvazione dei collaudi; rispetto ai tempi di apertura questi sono chiaramente vincolati all’assegnazione della gestione a soggetti aventi necessarie caratteristiche; i posti letto da progetto esecutivo sono 24; l’amministrazione ha intenzione di istituire un bando per affidare in gestione la struttura a terzi; non ha preso contatti direttamente, ha riscontrato però interesse da parte di privati e associazioni che hanno chiesto approfondimenti e informazioni; il costo complessivo dell’opera è stato di 1.130.000 euro, di cui 880.000 per lavori e il rimanente per somme a disposizione, cioè IVA, spese tecniche, allacciamenti, ecc..; l’importo è stato co-finanziato per 200.000 euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e per 40.321 euro dalla Provincia di Modena, mentre 889.679 euro rappresentano la somma a carico del Comune di Carpi; al momento ovviamente non è stato ancora definito un budget di gestione annua della struttura. In città alcune forze avevano sollevato obiezioni sulla destinazione di questo edificio: all’interno della maggioranza si è aperto un ragionamento che ha confermato la volontà dell’ente locale di realizzare una struttura d’accoglienza, anche per intercettare flussi turistici”.

Rostovi ha spiegato come su questa vicenda vi sia stato “un lungo giro di scaricabarile tra i membri della Giunta, dovuto a discussioni su cosa fare dell’Ostello. Sarebbe stato positivo pensare prima di costruire la struttura alla destinazione dell’opera, in nome di una corretta programmazione. Non dò la colpa a Morelli ma la Giunta gli ha appioppato questo tema sulle spalle. Chiedo all’assessore di tenerci informati sui passi successivi, sperando che il bando e le altre procedure siano celeri. Altrimenti si rischia dopo un nuovo inverno di inutilizzo come quello che l’Ostello ha già passato di doverlo reintonacare ancora…”.

Sempre nel corso del Consiglio comunale di ieri, il Sindaco Enrico Campedelli ha presentato la decisione dell’amministrazione di esercitare il proprio diritto di prelazione per l’apertura di una nuova farmacia in città, la diciassettesima per Carpi. La pianta organica delle farmacie, definita dalla Provincia, è la mappa delle sedi farmaceutiche sul territorio e per legge è sottoposta a revisione ogni due anni, con avvio del procedimento negli anni pari. La legge individua tre criteri di revisione: quello demografico, quello topografico e quello urbanistico. Per il criterio demografico (o della popolazione) il numero delle autorizzazioni è stabilito in modo che vi sia una farmacia ogni 5 mila abitanti nei comuni con popolazione fino a 12.500 abitanti e una farmacia ogni 4 mila abitanti negli altri comuni. A Carpi, che ha oltre 69 mila abitanti, è garantita dunque ora la possibilità di aprire una nuova farmacia, la cui ubicazione è stata individuata nella zona sud-ovest. Un’altra è per ora vacante. “Sarà un successivo atto a decidere quale sarà la forma di gestione di questa farmacia” ha detto il primo cittadino durante la seduta di ieri.

Roberto Andreoli, capogruppo del PdL, ha criticato il modo in cui è stata fatta la presentazione di questa delibera al civico consesso, “visto che il Sindaco ha lasciato nel vago il tema della gestione e il piano industriale che sta alla base di questa scelta. Perché il Sindaco deve diventare un farmacista? Già secondo noi è sbagliato che faccia l’impresario di pompe funebri o affitti cd e film, non è il suo compito, tanto più che la farmacia comunale Santa Caterina nel 1992 venne chiusa perché la gestione non brillava…Non è poi il momento storico adatto, a Bologna sono 19 le farmacie in vendita, gli introiti di questi esercizi sono in diminuzione e non si può parlare nemmeno di una funzione sociale di questa nuova apertura, visto che Carpi è già ben servita. Immoliamo anche questa sera il concetto di sussidiarietà di cui tante volte si parla”.

“Avere dismessa la farmacia comunale a suo tempo non impedisce di cogliere ora una opportunità che si presenta – ha detto la consigliera Pd Daniela Depietri – e che potrebbe ad esempio garantire la consegna di medicine urgenti anche senza ricette, cosa che non tutti i farmacisti fanno”. Il collega di Alleanza per Carpi Giorgio Verrini ha sottolineato dal canto suo come la farmacia comunale dell’Ospedale sia molto funzionale ma anche che per avere le medicine le ricette comunque servano. Lorenzo Paluan (Lista Carpi a 5 stelle-Prc) ha ricordato poi che compito dell’amministrazione comunale è anche quello di gestire al meglio le proprie risorse e aiutare i cittadini ad accedere ai servizi. “Non vedo nessun motivo logico perché il Comune rinunci a questa possibilità”. E se Gianni Bassoli (Pd) si è detto d’accordo con la scelta del Comune “perché potrebbe servire ad abbassare i prezzi dei farmaci” Cristian Rostovi (PdL) ha rammentato che i bisognosi hanno già l’esenzione dalle spese farmaceutiche: “lasciamo che siano i privati a provare ad aprire questa nuova farmacia, eventualmente interverremo dopo…E poi la farmacia dell’Ospedale è gestita dall’AUsl”.

Il Sindaco Campedelli ha replicato che all’epoca si vendette la farmacia Santa Caterina non perché questa fosse in passivo “ma perché si decise che l’amministrazione comunale non dovesse fare certe cose. La nostra scelta di oggi è nel segno di cogliere un’opportunità, avviare un percorso anche con altri comuni delle Terre d’Argine per una eventuale gestione congiunta. Dobbiamo capire bene quali limiti le norme nazionali ci pongano ma ciò non ci impedisce ora di esercitare questo diritto di prelazione”.

Al momento del voto la delibera è stata approvata da tutti i gruppi presenti in aula, tranne il PdL che ha votato contro e la Lega nord che si è astenuta.
















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