giovedì, 28 Marzo 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeSanitàQuesta mattina l'artista Vittoriana Benini ha donato all’Ospedale di Sassuolo una sua...




Questa mattina l’artista Vittoriana Benini ha donato all’Ospedale di Sassuolo una sua opera

Si rinnova lo strettissimo legame tra l’Ospedale di Sassuolo, il mondo dell’arte e il vivace ambiente del volontariato sassolese. Ad offrire l’ennesima occasione per sottolineare la virtuosa collaborazione è stata la cerimonia durante la quale la nota pittrice Vittoriana Benini ha donato all’Ospedale una sua opera, da oggi è esposta nel reparto di Ostetricia. Si tratta di una tela ad olio, dal titolo Maternità, che ritrae, in un ambiente domestico, una madre con i suoi due figli: opera dal profondo valore simbolico, la cui donazione ha offerto anche l’occasione di ricordare l’importanza di donare il sangue del cordone ombelicale.

“Proseguiamo un percorso che ha caratterizzato l’Ospedale sin dall’inaugurazione, permettendo, non senza una certa originalità, di rendere ancora più accoglienti gli ambienti della struttura, di sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto a temi importanti riguardanti la salute e di favorire la raccolta di fondi. Oggi, in particolare, grazie anche alla collaborazione dell’Associazione Donatori Midollo Osseo, la nostra attenzione si fissa sull’importanza di un gesto semplice e nello stesso tempo privo di rischi per la madre e per il neonato che può offrire l’opportunità di salvare la vita ad altri bambini“, ha evidenziato Anselmo Campagna, direttore sanitario dell’Ospedale di Sassuolo.

“Il 7 maggio scorso ASEOP, Associazione per il Sostegno dell’Ematologia e Oncologia Pediatrica, e ADMO Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comune di Sassuolo, l’Ospedale e l’Associazione “Sassuolo Maggio” che Vive, avevano promosso un importante convegno per presentare il Progetto “Mamma 2 volte”, il cui obiettivo, attraverso iniziative di sensibilizzazione, è aumentare il numero di madri donatrici. Oggi, grazie anche all’aiuto di un’artista sensibile e attenta, proseguiamo quel percorso”, ha aggiunto Erio Bagni, presidente ADMO di Modena, affiancato per l’occasione da Franca Dall’Olio, anima e motore della sezione di Sassuolo.

“È fondamentale far sapere che se una mamma dona il cordone ombelicale del suo bambino può salvare la vita di altri bambini. Il sangue contenuto nel cordone reciso durante il parto, infatti, contiene cellule staminali utili a curare malattie del sangue e del sistema immunitario. Iniziative come quella di oggi sono decisamente significative perché ci consentono di comunicare al cittadino la sicurezza, la trasparenza e l’efficacia del sistema, aumentando la consapevolezza della scelta del donare come gesto di responsabilità sociale”, spiega Giuseppe Ghirardini, responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Sassuolo.

Anche i numeri confermano che questo impegno, rivolto prima di tutto a far conoscere l’importanza di un gesto che davvero può Capovolgere il destino di una persona, come ricorda lo slogan della campagna promossa da ADMO, sta portando risultati. Nel 2010, in Emilia-Romagna, la banca regionale ha raccolto complessivamente 1.943 unità di sangue cordonale, di cui 392 sono state congelate.

I punti nascita della provincia di Modena hanno inviato 229 unità, delle quali 174 sono state scartate e 55 congelate. I numeri evidenziano che un’elevata percentuale di sacche di sangue raccolte sono scartate. Questo avviene sostanzialmente perché non contengono una quantità di sangue tale da garantire un numero sufficiente di cellule staminali necessarie per il trapianto.

L’Ospedale di Sassuolo, in particolare, facendo registrare un trend positivo ne ha inviate 51, delle quali 7 sono state congelate (nel 2009 le unità di sangue inviate erano state 35, 3 delle quali congelate).

“Grazie al lavoro di medici e ostetriche abbiamo raggiunto risultati positivi non solo da un punto di vista quantitativo, ma anche qualitativo. Di certo anche per il futuro il nostro sforzo deve continuare ad essere massimo” conclude Ghirardini.

I dati provinciali e regionali

Nel 2010, in Emilia-Romagna, sono state inviate alla banca regionale 1.943 unità di sangue cordonale, di cui 392 sono state congelate. I punti nascita della provincia di Modena hanno inviato alla banca regionale 229 unità, delle quali 174 sono state scartate e 55 congelate. L’Ospedale di Sassuolo ne ha inviate 51, delle quali 7 sono state congelate. I numeri evidenziano che un’elevata percentuale di sacche di sangue raccolte sono scartate. Questo avviene sostanzialmente perché non contengono una quantità di sangue tale da garantire un numero sufficiente di cellule staminali necessarie per il trapianto.

Le sacche valutate idonee per trapianto vengono congelate e conservate in azoto liquido anche per 20 anni. La banca del sangue cordonale detiene i dati genetici del sangue donato e li trasmette al registro nazionale (Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo) e internazionale (WMDA – Associazione Mondiale Donatori di Midollo). In questi grandi database elettronici, su richiesta del centro trapianti che ha in cura un malato, si esegue la ricerca delle unità di sangue compatibili.

Per ulteriori informazioni: Numero verde del Servizio sanitario regionale 800 033 033 (tutti i giorni feriali dalle 8,30 alle 17,30 e il sabato dalle 8,30 alle 13,30) Internet: www.saluter.it/trapianti

Come si diventa donatrici di sangue cordonale

Le donne che desiderano donare il sangue del cordone ombelicale possono rivolgersi al reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale in cui partoriranno per manifestare la propria volontà alla donazione. La donazione è anonima e gratuita. L’iter prevede il colloquio della futura mamma con un medico o un’ostetrica, per verificare che sussistano tutte le condizioni di salute necessarie alla donazione. Al momento del parto (o del taglio cesareo), dopo il taglio del cordone ombelicale, il sangue viene prelevato dalla parte del funicolo inserito sulla placenta e messo in un’apposita sacca sterile. Tutto ciò non comporta alcun rischio né per la donna, né per il suo bimbo. Tra i 6 e i 12 mesi dopo il parto, la mamma e il neonato verranno sottoposti ad ulteriori controlli, necessari a confermare definitivamente l’idoneità del sangue prelevato.

La donazione del sangue cordonale richiede la presenza in sala parto di personale appositamente formato e la possibilità di trasferire il sangue raccolto presso la banca di conservazione entro 36 ore dal parto. Nella nostra provincia, oltre che presso l’Ospedale di Sassuolo, la donazione è possibile al Policlinico di Modena e negli ospedali di Mirandola, Carpi e Pavullo. Le sacche raccolte vengono inviate alla banca regionale del sangue cordonale che ha sede presso il Centro trasfusionale del Policlinico S. Orsola-Malpighi di Bologna.

Vittoriana Benini, l’autrice di Maternità

Vittoriana Benini è nata a Imola e attualmente vive e lavora a Mordano, nel bolognese.

Pittrice, grafica, scultrice e disegnatrice, da sempre attenta e sensibile a tutto ciò che è arte e creatività, intorno agli anni ‘70 sente il bisogno di dare una base più solida al suo lavoro, iscrivendosi alla “Scuola di Arti e Mestieri” di Massalombarda e poi all’Accademia di Belle Arti di Ravenna, allieva sempre del Professor Folli, e di altri illustri maestri come Raffaele De Grada, Spadoni, Zancanaro e Caldari. Predilige lo studio del corpo umano, soprattutto la figura femminile. Contatti con grandi maestri come Ilario Rossi, Ruffini e Gottarelli le danno l’apertura mentale per crescere.

A partire dagli anni ’90 ha definito una tematica tutta sua, autenticamente personale: insieme alla figura femminile diventano protagoniste le bambole.

La sua arte è stata consacrata dalla mostra americana del 1997 “Women and Dolls” alla prestigiosa Feirligh Dickinson University degli Stati Uniti.
















Ultime notizie