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‘Italia 150. Le radici del futuro’. Premiato un artigiano di S.Prospero

C’è anche un artigiano di San Prospero sulla Secchia – uno dei nove comuni dell’Area Nord – tra le 150 imprese più longeve di Italia.

È il cavalier Pietro Prandini, falegname, ma soprattutto bottaio e cultore (oltre che produttore) dell’aceto balsamico tradizionale di Modena, che domani, mercoledì 8 giugno, verrà premiato a Roma dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nell’ambito dell’iniziativa “Italia 150. Le Radici del Futuro” promossa da fondazione Symbola e Unioncamere e inserita nel calendario degli eventi per i 150 anni dell’unità d’Italia.

La storia della falegnameria Prandini di San Prospero, va però ben oltre la storia dell’unità nazionale: era infatti il 1742 quando Archimede Prandini di Luigi iniziava la sua attività di bottaio e produttore di ruote per carri. Si narra che nel 1743, Francesco III d’Este, passando sulla via del Canaletto diretto a Modena, transitando a San Prospero sulla Secchia, fu costretto a provvedere urgentemente alla riparazione di una ruota della sua carrozza. Riparazione che fu eseguita da Archimede in modo così efficiente che il Duca ne divenne cliente abituale: tutte le volte che si trovava a passare da quelle parti, si fermava a far controllare le ruote.

L’attività di Archimede venne proseguita dal figlio Antonio, anch’egli specializzato in ruote per carri e attrezzi agricoli, poi fu la volta di Luigi (botti, mastelli e tini) e dei fratelli Pietro e Guido (mastelli, ruote e rotabili), poi ancora di Jures (barili, botti e mastelli) e infine Pietro, nato nel 1935 e oggi Cavaliere della Repubblica per l’attività svolta nella produzione di botti, barili, falegnameria e infissi.

Da sempre attivo nel mondo dell’associazionismo, con incarichi anche in Lapam e all’interno della Camera di Commercio, il cavalier Pietro Prandini continua ancora oggi, con la stessa passione, la tradizione familiare realizzando botti in legno pregiato, adatte per diversi impieghi, dall’arredamento personalizzato ai contenitori per distillati, vini e aceti.

In mancanza di eredi maschi, Pietro Prandini si sta preparando a passare il testimone ai nipoti Elias e Lorenzo, nati dalle figlie Monica e Marilena. Elias ha anche assunto il cognome dei Prandini proprio per dare continuità al nome di una famiglia che ormai da sei generazioni si tramanda con orgoglio questa attività.

















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