venerdì, 13 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeAttualita'Bologna: il Presidente del Consiglio provinciale nel Giorno della memoria dedicato alle...





Bologna: il Presidente del Consiglio provinciale nel Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo

Oggi pomeriggio il Consiglio provinciale ha celebrato il “Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”. Erano presenti alcuni sindaci e amministratori del territorio e il Dottor Ricciardi, in rappresentanza della Prefettura e del Commissario straordinario del Comune di Bologna. Il Presidente del Consiglio Stefano Caliandro ha aperto la seduta e di seguito sono intervenuti Consiglieri in rappresentanza dei Gruppi consiliari della Provincia di Bologna e ha concluso la Presidente Beatrice Draghetti.

Il Presidente del Consiglio Stefano Caliandro, dopo aver ringraziato della partecipazione tutti i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni presenti in sala ha, con queste parole, celebrato la ricorrenza: “Gentitli ospiti e Gentili consiglieri, oggi celebriamo il “Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice”. Si tratta dunque di una ricorrenza in cui il sostegno morale e la vicinanza delle istituzioni deve andare principalmente alle famiglie dei numerosi servitori dello Stato che hanno pagato a caro prezzo il loro impegno e la dedizione per l’affermazione del fondamentale principio di legalità.

L’omaggio che il Consiglio Provinciale di Bologna vuole rivolgere oggi con questa Commemorazione è dunque dovuto!

Le istituzioni che pro-tempore siamo onorati di rappresentare esistono e funzionano anche grazie al prezioso contributo offerto dagli studiosi, dai magistrati, dagli avvocati, dai giornalisti,dagli amministratori locali, dai militari e dagli uomini delle forze dell’ordine caduti sotto il fuoco ideologico delle diverse trame eversive che hanno caratterizzato la storia del nostro Paese.

Questa Giornata della Memoria – continua il Presidente del Consiglio – serve anche a ricordare a noi stessi che gli uomini che oggi vogliamo omaggiare non sono stati solo le vittime di un disegno destabilizzante ma sono stati, prima di tutto, persone che hanno vissuto e lavorato circondati anche dall’affetto dei loro cari.

Oggi dunque li ricordiamo tutti indipendentemente sia dalla loro collocazione politica che dalla matrice ideologica di chi li ha aggrediti e colpiti.

Parafrasando una frase di Mario Calabresi, che rivolgendosi allo sforzo dei famigliari delle vittime, posso convintamene affermare che un Paese sano e democratico ha il dovere di celebrare i propri caduti rispettando un imperativo categorico: i figli di questo Stato democratico devono crescere liberi dal rancore e dall’odio perché, nel rispetto della memoria delle vittime, occorre sempre “scommettere sull’amore per la vita”.

Se Bobbio ebbe la capacità di fotografare gli anni di piombo con l’immagine di un “Paese tragico” che veniva ripetutamente destabilizzato dagli attacchi alla tenuta democratica, allora la nostra memoria non può che andare ad Aldo Moro colpito in quanto percepito come il perno principale del nostro sistema politico ed istituzionale.

Il nostro Paese ha dovuto sacrificare nella lotta alle Brigate Rosse e alla destra neofascista numerose vittime. Il prezzo pagato è stato altissimo dunque – prosegue il Presidente Caliandro – ma non ha mai fermato, né mai in alcun modo dovrà arretrasi, il principale dovere della nostra Repubblica: la garanzia di Sicurezza, legalità, giustizia.

Il modo migliore per ricordare le nostre tante perdite è certamente custodito nel costituzionale precetto della tolleranza politica, culturale, religiosa.

Raccolgo con piacere l’invito del Capo dello Stato di dedicare il mio ricordo ai magistrati che per difendere la legalità democratica sono caduti per mano delle BR e delle altre formazioni terroristiche.

Nel concludere questo breve intervento voglio concedermi una piccola digressione sul prezzo che la nostra Città ha pagato nel corso di questi anni.

Le BR ci hanno privato del prezioso contributo del Prof. Marco Biagi vigliaccamente assassinato perché impegnato nell’ammodernamento del diritto del lavoro. Ma purtroppo Bologna si è macchiata anche del sangue di uomini e donne inconsapevoli.

Così è stato per le vittime della strage del 2 agosto 1980, per quelle del disastro di Ustica, per quelle dell’Italicus, per quelle del Rapido 904 e per i cittadini coinvolti nell’intrigo delittuoso della Uno Bianca.

Alle loro famiglie – ha concluso il Presidente del Consiglio Stefano Caliandro – rivolgo un caloroso abbraccio nella, legittima e democratica, speranza che prima o poi per tutti venga fatta chiarezza e giustizia”.

















Ultime notizie