Adesione decisamente alta di lavoratori, giovani, studenti e pensionati modenesi allo sciopero generale Cgil, di tutti i settori e per l’intera giornata di oggi venerdì 6 maggio.
“Un’adesione superiore alla nostra rappresentanza nei luoghi di lavoro” commenta il segretario della Cgil di Modena Donato Pivanti di fronte ad una piazza Grande stamattina gremita di persone. Oltre 10.000 i manifestanti che hanno preso parte ai due cortei (partiti alle 9.30 uno dal piazzale Maserati, l’altro davanti alla Prefettura) per le vie del centro storico e alla manifestazione in piazza. Molti manifestanti non sono riusciti a raggiungere la piazza per l’alto afflusso di persone. Certamente quella di oggi è stata la manifestazione sindacale più partecipata degli ultimi anni a Modena.
Dal palco hanno preso la parola studenti, insegnanti, lavoratori, giovani precari, pensionati. Enrico Panini della segreteria nazionale Cgil ha tenuto il comizio conclusivo, Cisco e la sua band hanno ulteriormente scaldato la platea al termine del comizio.
“Se ci 6 non resti solo. Il 6 maggio vieni in piazza con la Cgil”. Questa la parola d’ordine dello sciopero nazionale per il lavoro e lo sviluppo, per la scuola pubblica, l’università, la ricerca, per i giovani e il futuro. Contro le scelte del Governo che deprimono il Paese e per rivendicare una diversa politica economica e industriale che sappia coniugare crescita e sviluppo sostenibile. Inoltre, uno sciopero per dire NO agli accordi separati e per la democrazia nei luoghi di lavoro.
In piazza con la Cgil anche i rappresentanti dei comitati referendari modenesi per l’acqua pubblica e per fermare il nucleare. Tanti i politici e i parlamentari modenesi di centro-sinistra, i sindaci e gli amministratori pubblici a cominciare dal sindaco di Modena e dall’assessore provinciale al Lavoro.
Nelle fabbriche metal meccaniche adesione allo sciopero del 90% in Maserati, Rossi Motoriduttori e Wam, 95% in Titan, all’Angelo Po di Carpi 90% di adesioni fra gli operai e 40% fra gli impiegati, adesioni dell’80% in Manitou, Glem Gas, Goldoni, 65%alla Bosch Rexthoil Control di Nonantola, 50% in Ferrari Auto.
Cento per cento di adesioni ad Abitcoop e Coop Legno, 96% alla CDC di Modena, 95% a Coop Icea, 90% in CMB, 60% alla Fornace San Lorenzo. Nelle aziende dell’agroindustria, adesione al 100% a Civ-Riunite e Progeo, 85% al Consorzio Parmareggio e a Grandi Salumifici Italiani, 70% alla Villani, 30% all’Inalca e 25% alla società agricola cooperativa Tre Valli di Formigine.
Fra le ceramiche, adesioni allo sciopero del 70% al Gruppo Ceramiche Ricchetti, 85% all’Atlas Concorde di Fiorano, 80% alla Ceramica Caesar. Fra le industrie chimiche e gomma plastica, 90% alla SCAM, 75% alla Bellco di Mirandola, 70% alla Cercol, 75% alla Sorin. Nelle aziende medio-piccole del settore tessile adesioni in media raddoppiate rispetto agli ultimi scioperi.
Fra le aziende del terziario, adesioni alte intorno al 95% fra i lavoratori degli appalti di servizi alle biblioteche Delfini e Loria, del 90% fra i lavoratori degli appalti di pulizie alle poste, caserme di polizia e carabinieri e fra i lavoratori delle pubbliche affissioni, 90% di adesioni anche a Manutencoop Carpi, 80% a Erma-Rtmo, 65% a Cir Modena, 60% in Coop Estense con punte del 70-75% in alcuni supermercati, adesioni al 45% in Cna e al 40% in Confesercenti.
Alla Panini adesioni del 84% fra gli operai e del 40% fra gli impiegati. Ottanta per cento di adesioni fra i dipendenti di Assicoop, 40% nelle filiali del Monte Dei Paschi di Siena. Alla Cooperativa di facchinaggio CFP adesioni al 70%.
Nel pubblico, dove sono stati garantiti per legge i servizi essenziali, adesioni del 68% in Comune a Modena, 70% negli uffici e servizi dell’Unione Terre d’Argine, 65% al Comune di Castelfranco Emilia, 50% al Comune di Formigine, 40% all’Inps, 50% all’Agenzia dell’Entrate con punte del 85% negli uffici di Carpi, fra il 40% e il 50% ad Hera.
Al Policlinico di Modena e all’Azienda Usl, in relazione al turno del mattino, adesione molto più alta dei precedenti scioperi. Difficili le previsioni poiché i turni sono sulle 24 ore (alcuni turni devono ancora essere effettuati) e parte del personale sanitario (poco meno della metà) è tenuto a garantire i servizi minimi essenziali.
Circa l’80-90% dei nidi di tutta la provincia è rimasto chiuso, chiusi tutti i nidi di Sassuolo, Formigine, Maranello e Fiorano, chiuse oltre la metà delle scuole materne. Adesioni alte allo sciopero anche fra gli addetti delle case protette e all’assistenza domiciliare del Comune di Modena (rispettati ovunque i servizi essenziali).
Quasi tutte le biblioteche della provincia sono rimaste chiuse, compresa l’Estense.
Fra il personale tecnico-amministrativo dell’Università e nelle scuole statali di ogni ordine e grado la percentuale di adesione allo sciopero raddoppia rispetto all’ultimo sciopero generale Cgil (giugno 2010), fra le adesione maggiori 80% all’istituto comprensivo Guinizzelli di Castelfranco Emilia, 60% all’istituto comprensivo di Concordia, nelle 8 direzioni didattiche modenesi la percentuale di adesione supera il 50%, adesione all’80% del personale alle scuole medie Ferraris, 60% al Meucci di Carpi.