Occorre rivedere, almeno in parte, il piano di gestione dei lavori attualmente in corso alla diga di Riolunato. Avviato lo scorso 11 aprile, infatti, l’intervento ha causato l’intorbidimento e il deposito di notevoli quantità di limi nei primi chilometri delle acque dello Scoltenna, a valle della diga, a seguito delle procedure di svaso necessarie per i lavori di consolidamento dell’impianto. L’aggiornamento del piano ha l’obiettivo di evitare il ripetersi di questi episodi e i conseguenti danni ambientali sull’ecosistema fluviale e sulla fauna ittica.E’ quanto emerso nel corso di un recente incontro in Provincia al quale hanno partecipato Paola Gazzolo, assessore regionale alla Difesa del suolo; Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena; Stefano Vaccari, assessore provinciale all’Ambiente; Giandomenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura e Politiche faunistiche; Giancarlo Cargioli, sindaco di Riolunato, e i responsabili dell’Arpa di Modena e del Servizio tecnico di bacino della Regione che coordina il piano di gestione dei lavori alla diga.
«Dai controlli che manteniamo costantemente dopo l’avvio dei lavori – sottolinea Vaccari – abbiamo constatato che le ripercussioni delle attività di svaso, propedeutiche alla rimozione dei sedimenti presenti nel bacino della diga, purtroppo si sono rivelate di entità maggiore rispetto a quanto prospettato nel piano di gestione. Questo anche a causa delle limitazioni all’operatività della diga, poste dal ministero delle Infrastrutture per motivi di sicurezza, che condizionano l’attuazione del piano di gestione. Innanzitutto abbiamo convenuto – aggiunge Vaccari – che occorre perseguire tutte le azioni necessarie per ripristinare il danno ambientale sull’ecosistema del corso d’acqua, soprattutto nei primi chilometri a valle della diga, oltre a rivedere il piano di gestione per evitare il ripetersi di questi episodi».
Nel corso dell’incontro, l’assessore Gazzolo ha annunciato la necessità di un organizzare un incontro con Enel Greenpower, gestore della diga, e tutti i soggetti interessati per risolvere questi problemi e ha assicurato un costante monitoraggio del piano di gestione.
Il progetto di adeguamento della diga è stato sottoposto a una Valutazione di impatto ambientale nazionale durata alcuni anni. I lavori di sversamento sono necessari per eliminare fango e detriti presenti in eccesso sul fondo del bacino e avviare un intervento di sistemazione, manutenzione e messa in sicurezza dell’invaso e della stessa diga.