Si fa un gran parlare di riforma epocale della giustizia italiana. E’ una litania ricorrente che si ripete sulla base di ben altre scadenze e bisogni giudiziari del Premier. In realtà, con le misure che il Parlamento sta vagliando a tambur battente, non si sfiorano nemmeno i veri nodi che ostacolano il miglioramento e la velocizzazione della giustizia per i cittadini.
I processi si devono fare e non buttarli nel cestino con la prescrizione, per riconoscere rapidamente il diritto ai presunti colpevoli e soprattutto dare giustizia alle parti offese. E’ la macchina giudiziaria, sovraccaricata, che cammina troppo lentamente e su questo, nulla di decisivo si mette in cantiere. Anzi, se ne rallenta il motore con tagli di risorse senza precedenti e si preferisce attaccare i magistrati.
Proviamo a partire dai “veri problemi” della macchina della giustizia modenese. Vediamo come la “legge uguale per tutti” la si applica fra enormi difficoltà ,valutando alcuni dati del Consuntivo 2010 dell’attività giudiziaria modenese.
CRESCE IL CARICO DI LAVORO
Cresce la domanda di giustizia dei cittadini modenesi. La nostra Procura si conferma – per carico di lavoro – al secondo posto in Emilia, solo dopo quella di Bologna che però è anche sede di DDA-Antimafia. Nell’anno trascorso abbiamo avuto un ulteriore incremento delle “iscrizioni” per oltre 3.000 procedimenti/denunce (+21%) a carico di soggetti “noti”. Tende a rimanere costante il numero elevatissimo delle denunce a carico di “ignoti”. Crescono di circa il 10% le iscrizioni presso i Giudici di Pace.
ORGANICI E PERSONALE GIUDIZIARIO
Nonostante la nostra provincia sia seconda in regione per popolazione residente e carico giudiziario, vede in organico solamente 13 magistrati e 43 unità di personale amministrativo e tecnico. Siamo al terzultimo posto, soffrendo di un evidente squilibrio nella dotazione di personale e nel rapporto fra magistrati ed amministrativi. Peggio, i numeri sopracitati sono solo sulla carta ! In realtà rimane scoperto del 18% l’organico fra i magistrati; del 25% fra i vice procuratori onorari; del 10% fra la polizia giudiziaria; del 22% fra il personale amministrativo. Con punte estreme di carenza del 28% fra i funzionari giudiziari; del 42% fra gli operatori e del 33% degli ausiliari. Con questi tagli e buchi negli organici, non c’è processo breve e giustizia giusta che tenga ! Anzi, sulla vecchia strada, fra depenalizzazioni ed amnistie, ai cittadini modenesi sono stati “scippati” oltre 800 procedimenti in due anni! Ora, ci mancherebbe solo l’ulteriore accorciamento della prescrizione.
PRODUTTIVITÀ ED EFFICIENZA
Nonostante il quadro davvero fosco, grazie al lavoro ed ai sacrifici di tutti, la qualità dell’attività giudiziaria a Modena è fra le più alte. Entro 2 giorni vengono iscritte tutte le registrazioni delle notizie di reato. E la produttività, cioè il rapporto fra provvedimenti pervenuti e quelli definiti, è in positiva crescita. Guarda caso, è in sofferenza l’attività dei Giudici di Pace “grazie” alla triplicazione dei “reati di clandestinità” introdotti dalla Bossi-Fini, ora bocciata dall’Alta Corte Europea. Gli Uffici Giudiziari di Modena sono all’avanguardia nazionale, nell’introduzione di tecnologie e procedure informatiche, con grande beneficio sui tempi dei processi.
POVERTÀ DELLE RISORSE ASSEGNATE
A seguito dei ripetuti tagli operati dal governo con le ultime Finanziarie, le risorse assegnate alla giustizia modenese sono giunte al limite della sopportabilità operativa. I fondi ministeriali assegnati nel 2010 per il funzionamento degli uffici modenesi sono poco più della metà dei fondi 2004. Assolutamente insufficienti, tra l’altro, per il mantenimento e la manutenzione del materiale informatico. Il quadro è desolante. La dotazione informatica è insufficiente ed inadeguata: il 75% dei computer è fuori garanzia e per di più esclusi dalla copertura dell’assistenza tecnica ministeriale! Stesso discorso per i server informatici, vecchi e non più in garanzia. Per non parlare dei fax e fotocopiatrici. Il tutto, affidato alla cura di un solo tecnico addetto .
AUTO BLU
All’intera organizzazione giudiziaria modenese è assegnato un parco mezzi consistente in un’unica Fiat-punto, con un corredo di ben 80 “buoni” benzina disponibili per l’intero anno 2010.
SEDI GIUDIZIARIE
In assenza di una più che necessaria e sostanziosa razionalizzazione degli Uffici giudiziari sparsi nel territorio – uno spunto per i parlamentari e per il sottosegretario modenesi – l’articolazione della “geografia” delle sedi in provincia resta obsoleta, dispersiva di risorse e più che superata dai tempi: ben tre Sezioni distaccate del Tribunale e sei Uffici del Giudice di Pace nel solo territorio modenese! Nulla di tutto ciò, necessario ed urgente per il reale funzionamento della giustizia, si intravede nel progetto di “riforma” presentato dal Governoche, invece, si concentra esclusivamente a delimitare l’autonomia dei giudici.
(Franco Zavatti, Cgil Modena-Coordinamento legalità e sicurezza Cgil Emilia-Romagna)