La direzione provinciale del Pd ha approvato ieri sera all’unanimità il bilancio consuntivo del 2010 e il preventivo 2011. I numeri parlano chiaro: la gestione 2009 si era chiusa con un deficit di oltre 800 mila euro, il bilancio approvato dalla Direzione di ieri sera presenta un cospicuo avanzo di gestione, pari a 197.500 euro. In buona sostanza nel 2010 il partito modenese ha speso 500 mila euro in meno e incassato 500 mila euro più rispetto all’anno precedente. Segno evidente che l’azione di risanamento procede a grandi passi, come hanno riconosciuto con soddisfazione tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito.
Tra le voci più significative sul fronte delle entrate si registra l’impennata degli utili della festa provinciale: oltre 460 mila euro (quasi quattro volte rispetto al 2009) sono dunque entrati nelle casse del partito dalla kermesse dello scorso settembre. Bene anche i contributi venuti dai circoli (in particolare dalle sottoscrizioni raccolte durante la campagna elettorale delle regionali) e dalle iniziative di autofinanziamento (tra queste la cena con Bersani di dicembre).
Sul fronte della spesa si registrano invece significative economie, anzitutto sull’affitto e sui costi di gestione della sede provinciale: la scelta di via Scaglia – oltre che coerente con l’impegno politico assunto nel momento della nascita del Pd di dotarsi di una nuova sede – risulta decisamente più economica rispetto a quella di via Divisione Acqui, quasi 150 mila euro in meno. Analogo risparmio (150 mila euro in meno) si registra anche sul fronte delle spese per il personale: prosegue infatti senza esitazioni l’opera di dimagrimento dell’apparato politico e tecnico del partito, annunciato un anno fa. Infine economie significative si sono registrate nel 2010 sui costi dell’iniziativa politica: se da un lato il 2009 aveva visto impegnato il Pd nel congresso nazionale (oltre 90 mila euro) e nelle elezioni europee e amministrative (oltre 150 mila euro), nel 2010 i costi per le regionali si sono fermate a 128 mila euro.
“Siamo un partito giovane – commenta il tesoriere provinciale Valter Reggiani – che ha deciso di rimettersi immediatamente in carreggiata dopo le prime difficoltà. Il lavoro compiuto in questo anno è merito di tutti: i nostri iscritti hanno dato fiducia al piano di risanamento che avevamo annunciato e i risultati non si sono fatti attendere. Ora – aggiunge Reggiani – ci attende una sfida altrettanto importante: forti di questi primi risultati positivi dovremo dare continuità ad una gestione sana e rigorosa da un lato, strutturare un partito nuovo e al passo con la società che è cambiata dall’altro. Vogliamo liberare risorse per investirle nell’iniziativa politica, nella comunicazione, nella formazione dei nuovi gruppi dirigenti”.
“Intendiamo proseguire nel lavoro di costruzione del partito nuovo in modo responsabile e trasparente – ha sottolineato il segretario provinciale del Pd, Davide Baruffi – è giusto che non solo i nostri iscritti ed i nostri elettori, ma tutti i cittadini modenesi sappiano come si finanzia e come vive il Pd, il principale partito di governo del territorio. Mi chiedo – ha concluso Baruffi – se non sia venuto il tempo che anche gli altri partiti aprano le loro porte (e i loro bilanci) alla pubblica opinione: noi non sappiamo come si finanzino, con quali risorse e di chi. Torno a chiederlo pubblicamente per la terza volta, anche se dubito che avremo risposte”.