“Italia 2.1.0” è il titolo della mostra che inaugura alla Gabella di via Roma sabato 7 maggio alle ore 17, l’esposizione fotografica vede protagonista un giovane fotografo di origini siriane, Giacomo Bassmaji, che ha realizzato un percorso nell’Italia contemporanea per documentare, da un punto di vista generazionale, contraddizioni e opportunità che il nostro paese mette in mostra.La mostra Italia 2.1.0. nasce dalla volontà di voler raccontare l’Italia, in occasione dei 150 anni della sua Unità, per riflettere sui rischi di una decadenza che sembra non liberarlo.
“Questa Italia – afferma Bassmaji -sta rischiando di spazzar via tutta la sua antica notorietà a causa di scandali, malaffari, incoerenza e volontà di spezzettarla, umiliarla e annientarla. In sintesi la volontà di distruggere gli italiani, renderli inetti e spesso costringerli a fuggire”.
Il tema della fuga è particolarmente sentita dalle nuove generazioni che si ritrovano in un paese in cui la disoccupazione giovanile è al 30%, in cui non ci sono tutele lavorative e dove un giovane con le proprie forze non può diventare indipendente.
L’autore, Giacomo Bassmaji attraverso questo percorso fotografico ha voluto lanciare un messaggio: “Ognuno di noi ha nelle proprie mani la possibilità di fare qualcosa per questo paese – spiega l’autore – ognuno di noi può decidere di voltare lo sguardo e disinteressarsi delle sorti dell’Italia oppure mettere a disposizione il proprio tempo per bloccare il declino e ridare energie e significato alla vita del paese”.
Giacomo Bassmaji, laureando in architettura al Politecnico di Milano, propone in Gabella un’installazione fotografica ispirata all’opera “Le Italie” di Luciano Fabro. Esposta per la prima volta in pubblico, l’opera cerca di documentare, raccontare e stimolare i visitatori a una riflessione sulle contraddizioni e sulla necessità di prendere un impegno collettivo per il nostro paese: “Che non sia soltanto una celebrazione – conclude Bassmaji – ma un atto di amore e di volontà”. Nelle immagini di Bassmaji il nostro paese è celebrato nei suoi momenti di virtù: nel corso di eventi e manifestazioni che vedono la società impegnata per chiedere un futuro migliore; fino alla denuncia di quanto non è preso a cuore: dalla difficoltà di dialogo fino all’incuria sociale e civile che molte comunità devono subire quotidianamente.
La mostra prevede il vernissage sabato 7 maggio alle ore 17, sarà aperta al pubblico fino a domenica 12 giugno.