Utilizzare la formazione e la promozione di percorsi di carriera per superare gli stereotipi di genere sul lavoro; valutare i dipendenti unicamente in base alle competenze, all’esperienza e al potenziale professionale senza discriminazioni nello sviluppo della carriera e nella remunerazione; fornire strumenti a garanzia di una reale tutela della parità di trattamento come, per esempio, un sistema formalizzato di raccolta delle denunce. Sono alcune delle azioni prescritte nel “decalogo” della Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro che le imprese possono adottare e utilizzare come guida per applicare al proprio interno una reale parità di trattamento e contribuire alla lotta contro tutte le discriminazioni sul luogo di lavoro (genere, etnia, età, disabilità, fede religiosa, orientamento sessuale) impegnandosi nello stesso tempo a valorizzare la diversità all’interno dell’organizzazione aziendale.
L’invito alle imprese modenesi ad adottare la Carta è arrivato dal seminario di presentazione che si è svolto lunedì 2 maggio per iniziativa dalle Consigliere di parità della Provincia di Modena, della Regione e nazionale, durante il quale aziende modenesi come Trenkwalder, e le cooperativa Sofia e Anziani e non solo, hanno sottoscritto la Carta. Tra le imprese modenesi, o con sedi sul territorio, che hanno già sottoscritto la Carta, che vede tra i sostenitori tutte le parti sociali, ci sono Mediagroup Società cooperativa, Cmb Carpi, Unipol, Conad, Hera Spa, Emil Banca.
Il documento, come ha spiegato Alessandra Servidori, consigliera di parità nazionale, nasce da un’intesa tra il ministero del Lavoro e quello delle Pari opportunità, con l’obiettivo «di migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti sia nelle aziende pubbliche che in quelle private, e di conseguenza aumentare l’efficienza. Ma soprattutto – ha aggiunto la consigliera – promuovere la Carta ci permette di far conoscere alle imprese le opportunità e i vantaggi che derivano dall’applicazione dei principi che vi sono contenuti e che derivano da norme come per esempio quella che prevede una riduzione della tassazione per le aziende che applicano una flessibilità di orari che permettono una migliore conciliazione».
Per promuovere la diffusione della carta è stato creato un tavolo regionale al quale partecipano la consigliera di parità regionale e rappresentanti dell’Associazione imprenditrici e donne dirigenti d’azienda (Aidda), di Impronta etica e della Fondazione Sodalitas. Alle aziende che sottoscrivono la Carta viene fornito uno strumento di monitoraggio che serve a rilevare i passi compiuti a livello aziendale nel percorso di applicazione delle pari opportunità e nello stesso tempo contribuisce a raccogliere le informazioni che entreranno nel rapporto annuale nazionale della Carta.
(nell’immagine la consigliera di parità nazionale Alessandra Servidori con Barbara Maiani, consigliera di parità provinciale)