La Flai-Cgil non ha sottoscritto l’accordo per il rinnovo del Ccnl dell’orto-frutta, che invece ha visto la firma di Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil e della controparte Fruitimprese. Il Contratto riguarda circa 6.000 dipendenti, era scaduto lo scorso 31 dicembre ed è il primo ad essere oggetto di un accordo separato nel settore agro-alimentare.
Per questo rinnovo le Organizzazioni sindacali di categoria avevano presentato tre piattaforme distinte, salvo poi condurre unitariamente il negoziato con Fruitimprese riuscendo a produrre dei risultati soddisfacenti sulla parte normativa del Contratto.
Sulla parte salariale, invece, le parti non si sono trovate d’accordo, dal momento che Fruitimprese ha fatto propria la richiesta di Fisascat e Uiltucs di un aumento di 66,85 euro a fronte di quella formulata dalla Flai di 105 euro.
Il confronto ha, quindi, portato ad un aumento di 68 euro per tre anni, pari al +5,59%, che la Flai ha giudicato esigua e non all’altezza delle aspettative dei lavoratori.
Fruitimprese, Fisascat e Uiltucs hanno, quindi, operato un’ulteriore forzatura, introducendo nell’accordo anche parti normative che erano state precedentemente eliminate come quella che da alle imprese la facoltà di non versare all’Inps l’aliquota contributiva relativa all’indennità di malattia, lasciando allo stesso datore di lavoro l’onere di corrispondere al lavoratore il trattamento economico corrispondente, e quella relativa all’inserimento nel Ccnl delle nuove norme che recepiscono il collegato-lavoro in materia di arbitrato.
“Non abbiamo ritenuto vi fossero le condizioni per porre la firma su un accordo di questo tipo – ha dichiarato il Segretario nazionale della Flai-Cgil Gino Rotella – perché alla fine del negoziato hanno prevalso argomentazioni a noi estranee, come quella dell’Ipca come indice di riferimento per l’aumento contrattuale e quella che ha portato all’introduzione di norme già contenute nell’accordo separato sul Ccnl del terziario”.
“Con nostro grande rammarico abbiamo quindi registrato – ha continuato Rotella – che da parte di Fruitimprese e delle due sigle sindacali si sia preferito forzare la mano piuttosto che arrivare a definire un’intesa unitaria che mettesse tutti d’accordo. L’atteggiamento di Fruitimprese, in particolare, è stato a nostro giudizio particolarmente arrogante ed è stato evidentemente spinto dall’obiettivo di produrre un dumping contrattuale nei confronti di concorrenti diretti che applicano altri contratti come, ad esempio, le cooperative”.
“A fronte di questa situazione – ha concluso il Segretario nazionale della Flai-Cgil – avvieremo una forte campagna di informazione e consultazione dei lavoratori e ci riserviamo la possibilità di intraprendere le conseguenti iniziative di lotta a sostegno delle nostre ragioni”.