Durante l’ultimo Consiglio Comunale, quello con a tema il Bilancio consolidato 2010, abbiamo assistito alla totale sbandata del PD. Questi ultimi hanno cercato di mettere in piedi la solita strategia di attesa, nella speranza che i consiglieri di maggioranza intervenissero nel merito dell’ordine del giorno, per poi far polemica; purtroppo per loro, stavolta, è andata male.
Non so se si tratti della mancanza del capogruppo o di una poco riuscita organizzazione, fatto sta che hanno perso il tempo utile e, dopo ben 3 richiami del Presidente, non hanno svolto che un intervento facendo si che la seduta proseguisse in fase di dichiarazione di voto.
Dopodiché, in barba al regolamento, hanno cercato in tutti i modi di recuperare i propri interventi. Sono addirittura stati convocati i capigruppo con il risultato che i consiglieri del PD “minacciassero” di utilizzare un cavillo del regolamento per poter intervenire tutti anche durante le dichiarazioni. Ciò è possibile solo se ogni consigliere vota differentemente dal proprio gruppo. Questa soluzione è poi stata abbandonata dal PD, peccato, sarebbe stato interessante vedere chi avesse votato a favore e per quali motivi.
Detto questo vorrei spendere alcune parole riguardo il tema del consuntivo, visto che nella seduta ho preferito lasciar perdere il mio intervento a causa della totale assenza di rispetto nei confronti dei lavori consigliari.
Per prima cosa voglio sottolineare alcuni aspetti relativi alla SGP (ricordo che questa è una S.r.L. avente come socio unico il Comune) e lo farò appoggiandomi all’intervento del Consigliere democratico Antonio Caselli. Quest’ultimo ci ha relazionato sull’incapacità dell’attuale amministrazione di capire il significato con cui tale società è stata costituita…peccato che nemmeno lui ci abbia fornito una spiegazione. In effetti l’unica cosa ovvia da notare quando si parla di SGP è il livello dell’indebitamento che, in base a materiale da me richiesto e fornitomi durante una commissione relativa al bilancio, ammonta a 62 milioni di euro. Un dato preoccupante se si tiene conto del totale annuo degli interessi e delle rate annuali dei mutui che compongono la somma dell’indebitamento, ovvero circa 4 milioni. Questa somma, unita ai 2,2 milioni di spesa per il personale copre circa il 60% dei ricavi annui della Società, consentendole un margine di manovra particolarmente ristretto. Il Pd propone di risolvere la situazione incidendo sui ricavi…ma non spiega come. Effettivamente l’unico modo di agire sulle entrate è quello di fare pressione sui cittadini, i quali come al solito, dovrebbero accollarsi gli “orrori gestionali” di passate amministrazioni. Io parlo di orrore in quanto, a mio avviso, tale Società è stata creata appositamente per deviare ingenti somme di finanziamento (leggasi debiti) fuori dal bilancio comunale e per sbloccare le assunzioni. Questo fa si che tale struttura non sia mai stata in grado di reggersi su solide basi. A questo punto, escludendo un’azione che porti alle tasche dei cittadini, non resta che intervenire o sui costi finanziari (rivedere interessi e rate dei mutui) o sul costo del personale. L’amministrazione durante la serata ha fatto le sue proposte, il PD afferma che non sbloccherebbero la situazione ma non ci spiega in che modo si potrebbe agire…o meglio, il Consigliere Caselli ci ha illustrato durante una commissione sul bilancio quale strategia per lui sarebbe valida, salvo rettificare le sue stesse parole a fine riunione, ma purtroppo non ne posso parlare in quanto lo stesso consigliere mi ha imposto di non ripetere quello che lui dice in commissione!! Gli interessati, sappiano che il supporto magnetico viene conservato in Comune.
Per quanto mi riguarda ritengo che la SGP dovrebbe essere trasformata in una Società di gestione del patrimonio immobiliare del Comune e non in una struttura confusionaria che si occupa, fra l’altro, dei lavori pubblici. Proprio questi ultimi andrebbero riportati in seno al Comune stesso come primo passo, per poi procedere ad un progressivo risanamento della Società senza escludere ogni possibile strada.
Stefano Bargi