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Casa, al via progetto di legge della Regione sulla partecipazione ai fondi immobiliari chiusi per il sostegno all’edilizia residenziale sociale

Al via da parte della Giunta al progetto di legge regionale per la ‘Disciplina della partecipazione della Regione Emilia-Romagna ai fondi immobiliari chiusi per il sostegno all’edilizia residenziale sociale’. L’obiettivo è quello di regolare la partecipazione della Regione ai fondi immobiliari chiusi che prevedono quale prioritaria la realizzazione di interventi immobiliari nel settore dell’edilizia residenziale da offrire ai nuclei familiari a condizioni più convenienti di quelle di mercato.

Anche in Emilia-Romagna – con l’intervento delle fondazioni bancarie in raccordo con le autonomie locali – sono stati costituiti (o sono in via di costituzione) fondi immobiliari chiusi che prevedono la realizzazione di investimenti nel settore dell’edilizia residenziale.

«Abbiamo messo in campo un ulteriore tassello della filiera dell’abitare. La diffusione dei fondi immobiliari chiusi – ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive Gian Carlo Muzzarelli – costituisce una grande opportunità per indirizzare verso il segmento dell’edilizia residenziale sociale flussi finanziari di rilevante entità e per promuovere e sviluppare forme di partenariato pubblico-privato».

Inoltre per massimizzare l’impatto in termini di edilizia residenziale sociale conseguito dagli interventi realizzati dai fondi immobiliari chiusi «è utile – ha aggiunto Muzzarelli – che questi interventi siano valutati in riferimento alle più generali programmazione di politica abitativa della regione e degli enti locali. Per svolgere questa valutazione è opportuno che la Regione possa assumere partecipazioni nei fondi immobiliari chiusi che realizzano gli investimenti sul territorio regionale. Dal punto di vista dell’impegno economico, già quest’anno potremmo mettere in campo le prime risorse per un milione di euro».

La nuova normativa regionale prende le mosse dal piano nazionale di edilizia abitativa (articolo 11 della legge 133/ 2008) cercando, al contempo, di rafforzare una strategia individuata nel Ptr, il Piano territoriale regionale, per la promozione e la realizzazione di misure di recupero del patrimonio abitativo esistente nella città consolidata e la costruzione di nuove abitazioni nell’ambito delle previsioni dei piani urbanistici. Inoltre il provvedimento consente di utilizzare le risorse messe a disposizione dalla Cassa depositi e prestiti per la promozione di una rete di fondi immobiliari chiusi e di altri strumenti finanziari per contribuire a incrementare la dotazione di alloggi sociali.

Inoltre la Regione con la Legge regionale 6/2009 ha stabilito – per creare le condizioni per incrementare l’offerta di alloggi di edilizia residenziale sociale – di destinare una quota della capacità edificatoria definita dagli strumenti comunali di pianificazione urbanistica all’edilizia residenziale pubblica.

«Questa previsione di legge – conclude Muzzarelli – rende i Comuni interlocutori imprescindibili dei fondi immobiliari, non solo relativamente ai loro interventi di edilizia residenziale sociale, ma per l’insieme dei loro investimenti immobiliari a servizio di una città più moderna ed inclusiva. Il nostro impegno va nella direzione di fornire un’adeguata assistenza tecnica al sistema delle autonomie locali nel confronto con le strategie di investimento dei fondi».

















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