Tra febbraio e marzo 2011 la cassa integrazione in deroga, ovvero quella che sostiene imprese o lavoratori non destinatari della normativa sulla cassa integrazione guadagni, ha fatto registrare in Emilia Romagna un +86,1%. Un dato da non sottovavalutare, commenta il segretario generale della Uil regionale Gianfranco Martelli, che conferma l’ancora ampia crisi a livello di piccole e medie imprese. Il dato e’ contenuto in un’analisi fornita dalla Uil Emilia Romagna sullo stato del mercato del lavoro, che analizza il numero di lavoratori che hanno fruito o stanno fruendo delle varie tipologie di cassa integrazione. Ne deriva un quadro fatto di luci e ombre, che mette in evidenza che “la ripresa c’e’, ma e’ ancora debole”.
Se nel marzo di un anno fa si parlava di 60.004 lavoratori, dodici mesi dopo il numero e’ sceso a 44.666. Un trend positivo che non trova pero’ conferma a breve termine. Nell’arco di due mesi, tra febbraio e marzo, il quadro infatti si capovolge, registrando un +28,3% (di cui +26,5% solo per l’ordinaria), con un totale di +9.857 lavoratori in Cig. Tra le varie province dell’Emilia Romagna, in testa alla classifica si trova Reggio Emilia (con +210%) seguita da Ferrara(+142%) e Rimini (+120%).
Bologna e’ in posizione media, con un + 55%. “I dati – commenta Martelli – certificano come a tutt’oggi non si intravede la fine reale di una crisi partita gia’ tre anni fa”. Per quanto riguarda la cassa in deroga, Martelli la ritiene fondamentale “per tutto il 2011 e anche per il 2012”.
Dunque, conclude la Uil, servono piu’ risorse, ripartendo dall’accordo stato-regioni che regola tale istituto. “La Regione Emilia Romagna – conclude il sindacalista – al momento ha dichiarato, ma non deliberato, che l’istituto in deroga e’ finanziato solo fino a giugno 2011”.