sabato, 14 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeAttualita'Sacro Tronco: tantissimi sassolesi alla Processione





Sacro Tronco: tantissimi sassolesi alla Processione

Grande partecipazione alla Processione del Sacro Tronco che si è tenuta come consuetudine nella serata del Giovedì Santo.

Centinaia di persone hanno reso omaggio al Cristo in Croce (esposto ai cittadini già dalle ore 15) nella Chiesa di San Francesco prima della processione che ha seguito il tradizionale percorso: piazzale della Rosa, via Rocca, piazza Martiri Partigiani, viale San Giorgio, via Crispi, via Menotti, piazzale Teggia, via Farosi, via Mazzini, via XX Settembre, via Pretorio, via Clelia, piazza Martiri Partigiani, piazzale Roverella, via Racchetta e ritorno in piazzale della Rosa.

L’evento si è aperto con le parole scritte dal Cardinale Camillo Ruini e lette da Don Romano Baisi, tra cui la frase finale ”La Processione di questa sera non sarà passata invano se ci porterà a gesti concreti di amore e di solidarietà operosa”.

Le celebrazioni religiose, che hanno ripercorso le fasi della Passione di Nostro Signore e della sua Crocifissione, si sono intrecciate al tradizionale mercato dei dolciumi di Piazza Grande dove non sono mancati i Tiramolla delle roccheggianti.

Piccolo “giallo” in apertura delle celebrazioni: appena salito sul palco Don Baisi ha lanciato l’appello per Francesco, un bimbo di 4 anni che si era allontanato dalla nonna. Pochi minuti dopo il bambino è comparso sulle spalle del padre.

Un pò di storia del Sacro tronco.

Fu Clelia Farnese, dopo aver sposato Marco Pio, signore di Sassuolo, a portare con sé gli statuti e le tradizioni dell’Arciconfraternita del Santissimo Crocefisso di San Marcello in Roma, e a voler replicare le procedure da essa attuate tramite la Confraternita sassolese, compresa la processione. Il crocefisso è stato rinvenuto in Turchia da Marco Pio di Savoia e portato a Sassuolo nel 1500. Verso la metà del ’500 viene demolita la vecchia cappella attigua al castello, ancora non si può parlare di “Palazzo Ducale”, ed iniziano i lavori di costruzione della Chiesa di San Francesco, che custodisce da allora il Santo Tronco.

Si deve a Francesco I d’Este l’attuale decorazione, elogio dinastico della famiglia estense. I riferimenti alle virtù ed alle vicissitudini degli estensi sono molteplici, basti ricordare che Alfonso II, padre di Francesco, divenne frate dopo la morte dell’amatissima moglie, abbandonando ricchezze e poteri della vita terrena, proprio come San Francesco.

















Ultime notizie