Tra via Garofolana e via confine starebbe per svettare una orribile ciminiera dell’altezza di 10 metri che emetterà fumi composti da anidride carbonica e le pericolosissime polveri sottili PM10 e PM2,5 tutto questo collegato ad un impianto di produzione di energia elettrica ad olio di colza, già vecchio prima di nascere, e certamente in una proiezione futura anche antieconomico, soprattutto se si considera che un ettaro di fotovoltaico produce 300 volte in più che la stessa superfice coltivata a colza, solo tale dato dovrebbe fare riflettere le autorità Vignolesi.
Inoltre se si considera che tale prodotto dovrà quasi esclusivamente essere importato dai paesi poveri, e se si aggiunge la rotazione delle colture sarà necessario operare su superfici di fatto 3 volte maggiori, provocando conseguentemente uno sfruttamento intensivo di territorio, laddove sarebbe invece assai opportuno utilizzarlo per sfamare la gente.
Aggiungiamo che tutto questo sarà immerso nelle campagne vignolesi, quelle stesse campagne che tanto invece si dovrebbero tutelare, poiché i frutteti fanno di fatto parte del paesaggio e dell’economia vignolese, che non può e non deve essere danneggiata da cosi maldestre idee.
Si pensi solamente all’aumento di traffico pesante conseguente il trasporto dell’olio alla centrale, peraltro vicino alla frequentatissima pista ciclabile e si pensi inoltre a tutta la filiera del trasporto e all’inquinamento da essa introdotto.
Mi chiedo che ne pensano gli imprenditori agricoli posti nelle immediate vicinanze, e quali ripercussioni ci potranno essere per le produzioni di qualità poste in aqdiacenza, mi chiedo altresì ad esempio se si potrà fare agricoltura biologica, considerando che i fumi degli olii ricadranno nelle vicinanze sospinti dai venti in qualunque direzione, un tema su cui l’amministrazione di Vignola è vergognosamente silente, e sul quale al contrario avrebbe, a mio avviso, dovuto far sentire la propria voce contraria.
Presenterò sul tempo un’interpellanza in provincia al fine di chiarire la questione in modo chiaro e trasparente.
(Il consigliere provinciale PDL Bruno Rinaldi)