“Esprimiamo forte preoccupazione, di fronte all’eventualità che una figura di spicco di un clan camorristico possa prendere dimora nel territorio comunale di Bomporto. Il rischio purtroppo nemmeno tanto latente è che si possano riorganizzare gruppi ed attività criminose”. Al serio, forte e convinto ‘No alla mafia’ giunto dai sindaci del distretto di Castelfranco Emilia, arriva anche la presa di posizione di Confesercenti Bomporto che si associa alle preoccupazioni espresse dal primo cittadino del comune della Bassa modenese, circa la richiesta di dimora fissa a Sorbara da parte del camorrista Egidio Coppola.
Del tutto inopportuna, secondo l’Associazione imprenditoriale, la presenza di un appartenente al clan dei casalesi in una zona, dove le recenti operazioni antimafia hanno posto in rilievo non solo i tentativi, ma in taluni casi anche l’insediamento vero e proprio da parte delle organizzazioni mafiose nel tessuto economico locale. “Il territorio – fa notare Confesercenti – come anche dimostrato recentemente, non è purtroppo invulnerabile all’azione della criminalità organizzata. Che, senza rinunciare ai suoi metodi di intimidazione, ha saputo insinuarsi anche tra le pieghe dell’economia legale. Occorre non vanificare dunque l’impegno profuso nel corso degli anni da Magistratura, Forze dell’Ordine e società civile offrendo ora la possibilità ad un esponente di spicco del clan dei casalesi di dimorare sul territorio di Bomporto”.
“I recenti successi investigativi che hanno portato ad importanti arresti, oltre alla presa di coscienza della cittadinanza – grazie anche ad iniziative sui temi dell’infiltrazione delle mafie, promosse dalle Amministrazioni Comunali del distretto a cui Confesercenti ha dato il proprio sostegno come ‘I Comuni per la Legalità”, che hanno visto tra l’altro la partecipazione di centinaia di cittadini – debbono trovare continuità mantenendo alta l’attenzione verso i pericoli cui sono esposti il territorio ed il suo tessuto economico/sociale”.
“In attesa che il tribunale di sorveglianza quindi – conclude Confesercenti – si pronunci sull’obbligo di soggiorno per Egidio Coppola, condividiamo ed appoggiamo la richiesta avanzata dalle amministrazioni comunali per l’immediata attivazione di un tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, al fine di evitare la permanenza di questa persona. Già in passato, negli anni ’70 e ’80 utile ricordarlo, il territorio modenese è stato meta di parecchi ‘soggiornati obbligati’. Per scongiurare quindi nuovi e pericolosi radicamenti è opportuno utilizzare tutti gli strumenti in possesso per evitare anche la minima possibilità che le organizzazioni malavitose trovino nuovo terreno fertile in cui insediarsi”.