“I fiumi sono strade che camminano” ricorda Pascal “che portano dove si vuole andare”. Al pari del mare, sono le vie sulle quali si è costruita la storia dei popoli, che hanno permesso gli incontri e gli scambi commerciali, che hanno consentito il sorgere delle civiltà.
La più grande “strada” del nostro paese è il Po, “il fiume vasto, deserto, imponente e silenzioso” di Guareschi, che ha fatto di Eridanos, così lo chiamavano i greci, il palcoscenico delle storie memorabili di Peppone e Don Camillo.
Non è un caso che numerosi scrittori, cineasti, musicisti, come Verdi, Antonioni, Visconti, Bacchelli, Soldati, solo per citarne alcuni, abbiano ambientato molte delle loro opere o tratto ispirazione nelle terre del Po: il fiume rimane metafora della vita, con il suo lento e inesorabile scorrere, ma nello stesso tempo luogo dell’immutabile, nel suo perenne fluire.
Saranno forse gli orizzonti che si perdono nell’infinto, o le nebbie che costringono alla memoria, ma certamente queste zone racchiudono un patrimonio di cultura e di tradizioni di valore inestimabile. Le radici profonde che legano gli abitanti al loro territorio ne consentono una trasmissione fedele, motivo che attrae sempre più numerosi turisti desiderosi di scoprire percorsi meno battuti e più autentici.
Ed è per valorizzare ulteriormente l’unicità del bacino del Po, con le sue ricchezze naturalistiche, i suoi percorsi enogastronomici e l’accogliente ospitalità delle sue splendide città, che si è svolto sabato 16 aprile a Guastalla, il convegno “Valorizzazione e sviluppo del turismo fluviale in Emilia Romagna”, all’interno della II Borsa del Turismo Fluviale e del Po, promossa dalla Confesercenti Reggio Emilia, con la collaborazione di Camera di Commercio di Reggio Emilia e Confesercenti Emilia-Romagna.
Lo scopo dell’incontro è stato quello di trovare nuove strategie di promozione del bacino del Po e di portare l’attenzione su tutti i temi riguardanti la valorizzazione turistica del grande fiume ivi compresa la necessità di offrire ai turisti le molteplici motivazioni che possono contraddistinguere la vacanza in quei luoghi: escursioni fluviali, cicloturismo, enogastronomia, visite culturali, eventi e altro.
A riguardo Stefano Bollettinari, direttore Confesercenti Emilia Romagna ha sottolineato nel suo intervento che: “L’obiettivo da perseguire è quello di fare del Po una destinazione turistica di successo attraente e competitiva a livello internazionale attraverso un impegno sempre più forte del sistema turistico dell’Emilia Romagna e mediante la collaborazione pubblico-privato. E’ necessario, da un lato lavorare per un miglioramento continuo dell’offerta turistica, per renderla sempre più attraente in termini di qualità ambientale, infrastrutture, eventi, motivazioni di viaggio e strutture ricettive e, dall’altro potenziare le azioni di promo commercializzazione di quello che ormai è diventato un vero e proprio prodotto turistico.
E’ il caso di questa Borsa del turismo fluviale, promossa da Confesercenti che, già nelle prime edizioni, sta dando buoni risultati.”
Così per Maurizio Melucci, assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna: “Promuovere il bacino del Po significa, innanzitutto, offrire un prodotto turistico di eccellenza, consentendo di diversificare e destagionalizzare l’offerta turistica regionale.
La strada da perseguire riguarda anche la maggiore integrazione di tutte le azioni a livello regionale e interregionale tra i territori attraversati dal Po che ha visto la Regione Emilia-Romagna nel ruolo di capofila di uno specifico progetto che ha portato alla creazione di strumenti innovativi come il sito di promozione turistica www.visitporiver.it.
La valorizzazione del turismo fluviale consente, inoltre, di dare nuovo slancio all’economia delle Regioni interessate dalle sue acque, offrendo agli operatori pubblici e privati del settore maggiori opportunità di fare conoscere, anche all’estero, una terra naturalmente vocata al turismo“.