L’ADMO Emilia Romagna – che ha sede presso la Struttura Complessa Immuno-Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, ha superato l’obiettivo di 1000 nuovi iscritti per il 2010, giungendo complessivamente a 40.004 iscritti in tutta la Regione. Questo traguardo è stato festeggiato con la donazione da parte di Coop Estense di un FIAT-CUBO, il monovolume della casa torinese, che servirà per svolgere in tutta la regione l’azione di divulgazione, sensibilizzazione alla donazione del Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche e sviluppo dei progetti in essere da parte di ADMO Emilia Romagna.
Dallo scorso dicembre il coordinamento regionale dell’Associazione Donatori di Midollo Osseo (ADMO) ha sede presso l’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, nei locali dell’ingresso 19BIS, piano terra, ricavata all’interno dell’area dei laboratori del Servizio Immuno-Trasfusionale del Policlinico, diretto dal dottor Giuliano Montagnani. La scelta è motivata dal ruolo chiave che il Servizio ha nel reclutamento e nella selezione dei candidati alla donazione, compito nel quale il Servizio è coadiuvato dai volontari ADMO.
La leucemia, insieme ad altre neoplasie del sangue, è ancora frequente causa di decessi sia in età pediatrica sia per altre fasce d’età. Il trapianto di midollo osseo è oggi una delle terapie utili a debellare questo tipo di patologie. La compatibilità genetica necessaria per effettuare un trapianto di midollo osseo è molto rara: tra fratelli 1 su 4, fra i non consanguinei 1 su 100.000 circa. Per trovare i donatori compatibili con i pazienti che non ne hanno uno consanguineo, è necessario quindi avere un gran numero di donatori tipizzati, cioè donatori di cui siano già note le caratteristiche genetiche. Generalmente, un paziente in attesa di tra-pianto riesce a reperire nel 25% dei casi un donatore compatibile in ambito familiare. Del re-stante 75% solo il 55% riesce a reperire un donatore compatibile.
Con 320.000 donatori, l’Italia si colloca al quarto posto a livello mondiale, dietro a Regno Unito (381.838), Germania (2.881.150) e Stati Uniti (4.455.554). L’Emilia – Romagna si colloca primo posto come numero di donatori (40.004) rapportato alla percentuale di donatori sulla popolazione. Le donazioni di cellule staminali ematopoietiche effettuate in Emilia – Romagna dal 1989 sono state 218. Di queste, 91 hanno beneficiato pazienti stranieri e 127 italiani. Nel 2010 le donazioni sono state 15 per 10 pazienti italiani e 5 stranieri. In particolare nel 2010 i donatori sono stati 4 a Bologna, 6 a Reggio Emilia, 1 a Modena, 1 a Parma, 2 a Piacenza e 1 a Ravenna.
Le nuove iscrizioni al registro donatori sono state, 1.184 di cui 234 a Modena. “L’obiettivo condiviso con ADMO e Centro Regionale Trapianti di nuovi 1000 donatori nel 2010 in Regio-ne è stato superato alla fine di ottobre raggiungendo complessivamente i 40004 al 31 di-cembre – spiega Rita Malavolta, Presidente di ADMO Emilia Romagna – e ci soddisfa estremamente anche la distribuzione per età dei nuovi iscritti che sono rappresentati media-mente da un 33% per la fascia dai 18 ai 25, un 40% dai 26 ai 35 e un 27% dai 36 ai 40 anni. Il Registro Regionale mantiene così una percentuale di circa il 73% di nuovi donatori con età inferiore ai 35 anni e un 27% dai 36 ai 40 che rappresentano un pool di donatori che rimarranno comunque iscritti nel Registro per almeno 15-19 anni e la possibilità di mantenere numericamente in attivo il Registro rispetto alle dimissioni”.
Dopo Bologna, che si attesta su 10.239 iscritti, Modena è la seconda Provincia con 8.039, davanti a Reggio Emilia (5.763), Parma (5.571), Piacenza (4.226) e Ferrara (3.090). “Siamo ovviamente molto felici – ha commentato il dottor Maurizio Miselli, Direttore sanitario del Policlinico – che l’obiettivo delle mille donazioni sia stato superato e che Modena sia la se-conda Provincia in Regione per numero di donatori. In questo importante risultato è stato fondamentale il ruolo sensibilizzazione svolto da associazioni come ADMO. L’Emilia-Romagna ha il grande merito di aver saputo costruire un sistema integrato in cui associazioni, ospedali pubblici e Regione, collaborano fattivamente alla sensibilizzazione, alla raccolta e alla gestione dei registri donatori”.
L’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è il punto di riferimento provinciale per il trapianto di midollo in pazienti sottoposti a terapie immunosoppressive per curare patologie come le leucemie e i linfomi, attraverso la Struttura Semplice di Trapianto di Midollo, diretta dal prof. Franco Narni – attivata in seno alla Struttura Complessa di Ematolo-gia, diretta dal prof. Mario Luppi. Il trapianto da donatore non consanguineo dà risultati che sono ormai paragonabili a quelli del trapianto da donatore consanguineo, e negli ultimi anni presso il Centro Trapianti di Midollo del Policlinico la metà dei trapianti allogenici è stata effettuata proprio utilizzando un donatore non consanguineo. Dal 2004, in particolare sono stati sottoposti a trapianto 30 pazienti grazie alla disponibilità di donatori volontari provenienti dal registro italiano o da registri esteri. D’altro canto, 24 donatori residenti nella Provincia di Modena sono stati sottoposti ad espianto di midollo osseo presso Centro del Policlinico a beneficio di altrettanti pazienti ricoverati presso altre strutture in Italia e all’estero. A questi vanno poi aggiunti i donatori che sono stati sottoposti a rac-colta di cellule staminali periferiche presso l’Unità di aferesi del Centro Trasfusionale. Il Policlinico è anche punto di riferimento per l’Oncoematologia pediatrica e presso la Struttura Complessa di Pediatria ad Indirizzo Onco-Ematologico, diretta dal prof. Paolo Paolucci con risultati sempre più incoraggianti. L’attività trapiantologica della Onco-Ematologia pediatrica al Policlinico iniziò nel 1998 con il primo trapianto autologo pediatrico eseguito a Modena. Da allora sono stati eseguiti 33 trapianti di cui 25 autologhi e 8 allo-genici. Di questi ultimi, 3 sono stati eseguiti in collaborazione con il Dipartimento di Oncologia, Ematologia e Patologie dell’Apparato Respiratorio e 5 sono stati eseguiti in Onco-Ematologia Pediatrica su pazienti affetti da leucemia linfoblastica e mieloide e su linfoma e aplasia midollare.
“Dal 1 luglio 2010 – ha spiegato il dottor Giuliano Montagnani, Direttore della Struttura Complessa di Immuno-Trasfusionale – la tipizzazione HLA dei nuovi iscritti è stata rivista aggiungendo il locus HLA-C in bassa risoluzione e il Locus DRB1 in alta risoluzione: questo passaggio si è reso necessario perché una tipizzazione più approfondita potrà precisare la compatibilità del donatore per il paziente ematologico,come d’altra parte previsto dalla certi-ficazione EFI ( European Federation for Immunogenetics)”. Nel corso del 2010 sono stati tipizzati 234 nuovi donatori mentre 150 sono usciti dal registro per motivi diversi. Dall’inizio dell’anno in corso le donazioni sono sono ben 3.
“Nel 2010 Coop Estense ha inserito l’ADMO Modena all’intero di “Progetti In Rette”, l’iniziativa di solidarietà che prevedeva la raccolta di donazioni, attraverso appositi coupon o attraverso i “punti spesa”, da parte di Soci e consumatori della cooperativa. L’importo delle donazioni è stato poi raddoppiato da Coop Estense, in modo da consentire l’acquisto dell’automezzo” afferma Gianfranco Guicciardi Presidente del Distretto soci di Modena e Consigliere di Amministrazione di Coop Estense. “Il successo dell’iniziativa va pertanto condiviso con centinaia di modenesi che hanno scelto di dare un piccolo ma significativo sostegno al progetto, rendendo possibile il risultato raggiunto, e dimostrando come la solidarietà sia un valore diffuso e presente nella nostra provincia, nonostante le difficoltà del momento”. Gli fa eco Crissula Valiuli, Consigliere di Amministrazione di Coop Estense.